Pubblicato giovedì, 05 ottobre 2006 13:24 - 3739 -
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A proposito della lottizzazione ex Veco |
A proposito dell’emergenza abitativa che a Senigallia colpisce le fasce sociali più deboli, è bene avere chiaro che le abitazioni a canone concordato previste nella lottizzazione ex Veco non si rivolgono alle famiglie con particolari difficoltà, perché questi canoni risultano troppo vicini ai valori di mercato. Ad esempio, facciamo l’ipotesi, realistica, che fra due anni, a costruzione ultimata, l’affitto di un appartamento di 70 mq. alla ex Veco potrà costare 700/800 euro al mese.
Siccome il canone concordato abbatte l’affitto del 20%, la locazione mensile si potrebbe aggirare sui 560/640 euro. Ma con queste cifre siamo ben lontani dall’aiutare le fasce sociali più deboli: 500 euro sono l’intero importo di una pensione minima oppure la metà (se non più) dello stipendio di tanti lavoratori. Come farà, ad esempio, una giovane lavoratrice sola con un figlio ad abitare alla ex Veco? E’ evidente che sarà costretta a rivolgersi altrove, quelle costruzioni non sono per lei, ma per famiglie dalla condizione economica un po’ più solida. Quindi, collegare la lottizzazione ex Veco alla risposta di bisogni sociali urgenti è del tutto improprio e non denota grande senso di responsabilità visto che genera tra i cittadini in difficoltà false aspettative che non potranno essere soddisfatte. Altri sono gli interventi che daranno una risposta al bisogno di case popolari, come gli alloggi IACP in corso di realizzazione in via Piave o quelli programmati a Marzocco e Cesanella, avendo presente che si dovrà accrescere ancora di più l’intervento pubblico nell’offerta di alloggi – anche direttamente da parte del Comune – perché in questo settore, come in altri, le dure leggi di mercato non vanno assolutamente d’accordo con i diritti.
Roberto Mancini Capogruppo Consiliare del Partito della Rifondazione Comunista
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Scritto da Visitatore il 2006-10-06 13:58:57 | |