La Fruttagel è una azienda in crescita che fa capo direttamente alla LEGA COOP, una realtà questa molto presente nel nostro territorio in diversi ambiti dell’economia (pesca, agricoltura, commercio e grande distribuzione) e dei servizi. Fino a pochi mesi fa, LEGA COOP pensava ad un rilancio della SCAC, ma alle intenzioni non ha fatto seguire azioni coerenti: l’innovazione delle linee produttive è stata solo parziale, la formazione del personale nemmeno avviata. Oggi, con una prepotenza inconciliabile con una azienda che opera sulla base di principi solidaristici e di responsabilità sociale, LEGA COOP vorrebbe far cessare un’esperienza industriale decennale che, pur avendo talvolta vissuto momenti difficili, resta insostituibile per Senigallia e per l’agricoltura delle Marche. Non è accettabile che i lavoratori e la città paghino a causa di contrasti, indecisioni, impegni non mantenuti dalla direzione aziendale
Del resto, un’industria di trasformazione dei prodotti agricoli è tra le più adatte al nostro territorio, per il basso impatto ambientale, per i legami sociali e produttivi con l’entroterra e l’agricoltura, per la promozione commerciale di un territorio che si vanta, a ragione, della propria eccellenza nel settore agro-alimentare. LEGA COOP deve cancellare il 31.12.2006 come data di chiusura della SCAC per consentire la ricerca di soluzioni industriali, mantenendo la fabbrica aperta e senza pregiudicare l’attività del prossimo anno, confermando la capacità di trasformare nel prossimo futuro i prodotti di colture da avviare oggi e nei prossimi mesi. Una soluzione è possibile e va cercata mettendo in relazione l’agricoltura marchigiana e le sue imprese con il dovuto sostegno pubblico di Governo e Regione. Anche Senigallia può dare il suo contributo, dimostrando una volta tanto di rivolgere le proprie ricchezze a sostegno della produzione e dell’interesse comune, piuttosto che indirizzarsi verso la rendita fondiaria parassitaria o l’investimento finanziario in edilizia, che provoca grave consumo del territorio, tante case vuote e nessuna casa accessibile ai giovani, alle persone sole ed alle famiglie monoreddito. Sia chiaro: l’area della SCAC è e resterà area produttiva, perché la VECO da sola basta e avanza! Invitiamo tutti i cittadini a partecipare alle iniziativa a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori della SCAC, non escludendo, di fronte ad un atteggiamento di indisponibilità di LEGA COOP, di ricorrere allo sciopero della spesa. Invitiamo le migliaia di soci della cooperativa di consumo COOP, i soci, i dipendenti, clienti e utenti della cooperazione di qualsiasi settore, a rivolgersi alla LEGA COOP perché ritratti la sua decisione, rinunci alla data del 31.12.2006, receda dalla chiusura dello stabilimento senigalliese, dimostri i propri legami verso i valori di giustizia sociale e solidarietà, senza i quali non sarebbe più se stessa.
Partito della Rifondazione Comunista Circolo “Fabio Siena” – Senigallia Gruppo Consiliare Comunale
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