A Senigallia si può assistere a tutto, anche alla affermazione istituzionale, in consiglio comunale, della “intoccabilità” dell’ex assessore Nardella, attuale presidente di ForMa. Il vice-sindaco Guzzonato, intervenendo per difendere il ruolo e l’attività di ForMa (un inutile carrozzone che andrebbe smantellato immediatamente) si è permesso di riprendermi formalmente perché avevo osato, nella funzione di consigliere comunale, criticare il presidente di ForMa e compagno di cordata dell’assessore Guzzonato, Nardella. Ciò che ha detto il vice-sindaco (“è troppo facile criticare chi è assente da questa aula e non ha diritto di parola”) rappresenta un tentativo di mettere il silenziatore all’opposizione che, stando al pensiero dell’assessore, dovrebbe limitarsi e controllare, criticare e verificare solo l’operato di chi siede in consiglio comunale.
Nessuno, soprattutto se riveste ruoli pubblici e beneficia di incarichi (immeritati) politici, può sentirsi insindacabile. Come ho già fatto in consiglio comunale, voglio esprimere tutta la mia preoccupazione per la scelta assolutamente discutibile di affidare a ForMa (dopo i risultati mediocri della gestione della Rotonda) anche il teatro La Fenice. L’assessore Guzzonato ha spiegato (suscitando l’ironia di tanti) che ForMa dovrà occuparsi solo, testuali parole, di “strappare i biglietti e fare le pulizie”. Ma per questo bastano una mascherina e un bidello. Cosa c’entra ForMa allora con il teatro La Fenice? E’ il caso di ricordare che questa società di servizi fu costituita nel 2001 con voto favorevole del consiglio comunale su proposta (guarda caso) dell’ex assessore Andrea Nardella, il quale, evidentemente, si era assicurato un futuro politico dopo essere passato dalle schiere del centro-destra alla poltrona di assessore rosso. ForMa nacque come società pubblico-privata che avrebbe dovuto avere il compito statutario e dichiarato di attrarre investimenti, favorire lo sviluppo delle imprese locali, promuovere il territorio e la sua immagine, occuparsi di formazione. Parole altisonanti che, già allora, mascheravano con i vestiti buoni un inutile carrozzone destinato a fare la fine del Bic. Nessuno però allora avrebbe pensato che lo stesso Nardella sarebbe stato il presidente di quella stessa società che aveva sponsorizzato e voluto da amministratore pubblico e che lo sviluppo delle imprese, la promozione e la formazione si sarebbero tradotti in strappare i biglietti alla Fenice, pulire le toilettes e aprire i cancelli della Rotonda. Tutto ciò è semplicemente grottesco. In realtà, l’obiettivo è quello di ritagliare un nuovo ruolo per il carrozzone ForMa, atteso che tutti gli obiettivi che la società inventata da Nardella si era data sono miseramente falliti. Ci troviamo di fronte ad una sorta di accanimento terapeutico su una società che non merita di essere rianimata. Una struttura elefantiaca (con 100 mila euro di capitale sociale e la possibilità di nominare una pletora di amministratori) che è finita nella toilette della Fenice. Non c’è male come investimento.
Roberto Paradisi Liberi Per Senigallia
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