Anche Andrea Nardella si sente inattaccabile. Dopo la sua difesa d’ufficio del vice-sindaco Guzzonato che aveva sancito l’incensurabilità delle posizioni dell’attuale presidente di ForMa, anche il diretto interessato si trincera dietro l’insindacabilità. E’ grave che Nardella tenti di spacciare per attacchi personali (non si preoccupi l’ex assessore, della sua persona non siamo abituati a occuparci) precise e argomentate critiche di natura politica.
ForMa, checché ne dicano Nardella e il suo vice Pasquini, in sei anni di vita si è contraddistinta per il nulla. Sei fantomatici corsi di formazione in sei anni sono “nulla” o quasi (e poi ci spieghino: che corsi erano, chi è stato “formato”, su quali argomenti, che attinenza avevano questi corsi con la promozione del territorio e la capacità di attrarre investimenti?). Gli obiettivi di ForMa erano ben altri. D’altronde lo stesso Nardella, che ora fa finta di avere memoria corta, nel luglio del 2001, da assessore proponente la delibera che istituiva la società oggi fantasma, specificò che la formazione era un obiettivo secondario rispetto al marketing territoriale. E il sindaco Angeloni definì ForMa come il futuro volano dell’economia cittadina. La realtà è che, ad essere volati, sono solo i soldi dei contribuenti. Sulle dichiarazioni di Nardella poi secondo cui il sottoscritto avrebbe come aspettativa quella di fare il “politico di professione”, non scendo su un terreno così deprimente di invettiva (questa sì) personale. Pensi piuttosto Nardella a spiegare per quale motivo, lui berlusconiano della prima ora, è diventato prima assessore di una Giunta rossa spacciandosi per “assessore tecnico”, poi è stato tra i primi firmatari dell’appello diessino per Guido Calvi parlamentare. La coerenza e l’onestà intellettuale non vanno d’accordo con le bandierine al vento. Nardella, al pari di altri, è un uomo di parte. Ma la sua “parte” varia a seconda del suo tornaconto politico.
Roberto Paradisi Liberi per Senigallia
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Scritto da Visitatore il 2006-11-02 15:14:26 | |