Pubblicato mercoledì, 15 novembre 2006 18:02 - Letture Articolo 3343 - Condividi 
"La penale per i locali la dovrà pagare Ceresoni"

L’ennesima querelle sui bravi e democratici ragazzi del Mezza Canaja scoppiata in seno alla maggioranza è la logica conseguenza della contiguità di certe frange della sinistra con chi ha fatto della illegalità la sua bandiera. E’ ora di dire le cose come stanno: il sindaco, l’assessore Ceresoni e le frange sinistre della maggioranza di questa città, da mesi, stavano pressando il presidente dell’ex Irab per affittare a prezzi più che stracciati i vastissimi locali dell’ente in pieno centro storico ai “democratici” no global.

Da una parte, il sindaco, dichiarava alla stampa di non voler aiutare il Mezza Canaja che avrebbe dovuto trovare una sede rivolgendosi al mercato. Dall’altra, concordava politicamente il loro ingresso nei locali dell’ex Irab. Le chiare parole del consigliere Mariani e degli stessi responsabili dei no global confermano quello che si era sempre saputo. D’altronde anche il sottoscritto aveva saputo del diretto interessamento di esponenti della Giunta per i locali dell’ex Irab (altro che libero mercato!) e delle inopportune pressioni sui vertici dell’ente direttamente da esponenti politici della maggioranza stessa. Per fortuna, il blitz mascherato da libera contrattazione tra privati non è riuscito. Alla Margherita, per la prima volta in due anni, va dato atto di aver avuto un sussulto di dignità e di senso di responsabilità. Purtroppo bisogna prendere atto che il problema del Mezza Canaja non è un problema culturale (la cultura è una cosa seria e non è compatibile con la pratica dell’intolleranza e della illegalità). E’ un problema di ordine pubblico. Ora è anche un problema economico. Il Comune deve chiarire, e subito, se sta pagando la penale prevista contrattualmente con i proprietari delle colonie ex Enel per l’indebita occupazione dei locali oltre il termine stabilito oppure no. Perché se così è occorrerà chiedere al “democratico” assessore Ceresoni di far fronte, con i suoi soldi, alle spese necessarie, visto anche che questo “prudente” amministratore aveva deciso di rinunciare alla fideiussione bancaria che avrebbe garantito il Comune. D’altronde non era stato difficile prevedere che i no global non avrebbero mai rispettato, come invece giurato dal loro referente Ceresoni, gli accordi scritti. Ora, contratto alla mano, dovrà essere la pubblica amministrazione e non certo i bravi ragazzi occupanti a far fronte alle penali previste. Una cosa è certa: dai cittadini di Senigallia questa Amministrazione comunale non può pretendere nemmeno un centesimo.

di Roberto Paradisi

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