Non sempre è opportuno fare festa per inaugurazioni che nascondono storie di abbandono, menefreghismo, insensibilità e lascivia culturale. Non riesco a comprendere come si possa trionfalisticamente festeggiare la sconfitta culturale di una città che ha abbandonato a se stesso il glorioso edificio neo-classico del liceo “Perticari” esponendolo alla fatiscenza, al degrado e, in ultimo, al saccheggio. La nuova “casa” del liceo Classico di Senigallia, trasferito nel 2001 da palazzo Gherardi con un blitz inquietante pianificato a tavolino da preside e Amministrazione comunale, è la sconfitta di un modo di intendere la cultura e la scuola che non corrisponde necessariamente alle logiche del funzionalismo modernista
Non solo. E’ la vittoria della rincorsa alla speculazione edilizia sulle tradizioni, del profitto sulla cultura, del degrado urbanistico sull’armonia architettonica. E’ l’ultimo atto di una guerra condotta contro il Classico. I toni trionfalistici della vice-preside Tremolini e di quanti hanno lavorato, anche nell’ombra, per abbandonare la storica sede del “Perticari” sono davvero fuori luogo e non appartengono alla città che si riconosce nel buon gusto e nella propria identità culturale. La sede di via Rossini non è e non sarà mai la sede del liceo Classico. Che nell’immaginario collettivo della città migliore, resterà il fiero Palazzo Gherardi, con la sua aula magna e i suoi soffitti, i suoi portici e la sua armonia architettonica. E resterà nell’immaginario collettivo il ricordo di una Amministrazione comunale sciatta e menefreghista che ha permesso, con la sua indifferenza, il saccheggio di tutte le opere d’arte di proprietà del liceo che, incredibilmente, il preside aveva lasciato al proprio destino. A tal proposito è semplicemente vergognoso che il sindaco, che non è mai riuscito a mantenere una parola nella sua vita politica senigalliese, non ha ancora relazionato in consiglio comunale sui risultati della famosa inchiesta interna che aveva promesso dopo il furto di tutte le opere d’arte all’interno del liceo operato da ignoti che avevano utilizzato incredibilmente le chiavi dell’edificio. Più di un anno fa (il 19 ottobre 2005!) il sindaco aveva dichiarato, in una risposta scritta ad una mia interrogazione che conservo, che avrebbe riferito in consiglio comunale sulla relazione redatta dal direttore generale del Comune Ratiglia a conclusione dell’indagine interna. A distanza di 14 mesi (sic!) sto ancora aspettando che il sindaco mantenga la sua fragilissima parola. E’ inaudito che un primo cittadino possa prendersi gioco di una città, della sua storia culturale, della sua identità. E’ inaudito che, ancora una volta, ci si dimentichi del liceo Classico e si tenti di insabbiare tutto quello che è successo nella speranza che nessuno paghi. Su una cosa può essere però tranquillo il nostro sindaco: personalmente non mollerò la presa. A nome di tanti ex studenti, professori e cittadini che hanno amato il Classico e che, a quella scuola, devono più di qualcosa, su questa torbida vicenda andrò fino in fondo.
Roberto Paradisi Liberi Per Senigallia
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Sono con te! Scritto da Visitatore il 2006-12-19 16:46:25 Da ex studente del Perticari già un anno fà (se non vado errato) avevo firmato la tua petizione per far rimanere il Liceo Classico presso il palazzo Gherardi, storica e prestigiosa sede del corso di studi nato oltre 140 anni fà. L'unica sede prospettabile per il liceo, sia a livello storico sia per quanto poteva significare la salvaguardia di uno dei più bei palazzi del centro di Senigallia ed un suo utilizzo culturalmente elevato, era (e nelle nostre memorie lo resterà) il suddetto Palazzo Gherardi. La politica ha permesso un vero scempio di cui tutto noi ci ricorderemo sempre. Addio glorioso Liceo-Ginnasio "G. Perticari". Claudio di Corinaldo | |