Caro Presidente, leggo dalla stampa la Tua soddisfazione sul lavoro compiuto dal Consiglio Comunale in questo secondo anno di amministrazione comunale. Credo che le Tue parole debbano essere in qualche modo oggetto di replica. In primo luogo però, sento il dovere di ringraziarTi per il lavoro che con dedizione ed impegno Tu ed il Tuo Vice state portando avanti, seppur di fronte alle innumerevoli difficoltà, per garantire il funzionamento ottimale e tutelare la valenza democratica dell’istituzione Consiglio Comunale.
Non si può negare che nell’ultimo anno, quasi come non era mia accaduto prima, il Consiglio ha sofferto e non poco, in particolare nel rapporto con la giunta comunale ed il suo Sindaco. Se infatti, si citano le interrogazioni, le interpellanze, le mozioni e gli ordini del giorno, non ci si può soffermare solo al mero dato numerico, seppur pregevole e segno di vitalità dei consiglieri. Si dovrebbe infatti compiere un’analisi più attenta e profonda, che forse dalle pagine dei giornali, questo lo capisco, è difficile da far emergere. E’ opportuno ricordare all’opinione pubblica, che delle innumerevoli interrogazioni ed interpellanze a cui è stata data un risposta, ve ne sono state molte che i consiglieri non hanno potuto nemmeno rivolgere direttamente alla giunta, in quanto durante il consiglio comunale i signori assessori erano colpevolmente ed ingiustificatamente assenti. Per non parlare della necessaria verifica sui seguiti delle mozioni e degli ordini del giorno, atti che il consiglio approva e che dovrebbero essere impegni vincolanti per l’amministrazione comunale. Ebbene di quei innumerevoli atti, di cui molti approvati, quanti sono stati seguiti dall’amministrazione e quanti invece messi nei cassetti a prender polvere? Troppi, caro Presidente. Vogliamo anche parlare del funzionamento delle commissioni consiliari: il vero motore del consiglio comunale. Non posso nascondere la mia profonda delusione ed indignazione su come alcune di queste commissioni sia gestite e ciò non per demerito dei presidenti, che anch’essi lottano per garantire un minimo di funzionalità alle stesse, ma per la evidente responsabilità di alcuni assessori, che vedono in questi organismi solo un ostacolo all’attuazione delle loro politiche. Basti citare la commissione cultura o quella turismo e commercio, le cui ultime riunioni si perdono nella notte dei tempi. Il perché, chiediamolo a chi dovrebbe, in un rapporto di collaborazione rendere per lo meno edotti i consiglieri comunali dell’attività svolta ed invece preferisce gli organi di stampa, ben più appaganti a livello di consenso. Chiaramente faccio riferimento agli assessori. Pratiche che rimangono per mesi all’attenzione della giunta e degli uffici e che poi si pretenderebbe di far studiare ed approvare alle commissioni ed al consiglio in poche ore, magari addossando alla puntigliosità di certi consiglieri, i ritardi dell’azione amministrativa. Altro tema che meriterebbe attenzione è quello del numero legale. Caro Presidente, se non ci fosse stata l’opposizione in qualche occasione, non avremmo nemmeno potuto approvare i verbali delle sedute precedenti, figuriamoci le pratiche di un certo spessore. Assenze politiche ma anche molte assenze per “distrazione”. E le scarse dotazioni materiali del consiglio, quali computer o salette per ricevere il pubblico …altro tema su cui ci sarebbe molto da dire. Caro Presidente, non voglio gettare discredito su una istituzione, nella quale mi pregio di partecipare ormai da quasi 7 anni, ma sentivo l’esigenza di stigmatizzare certi atteggiamenti ed alcune disfunzioni che so bene che anche Tu conosci e cerchi di combattere, ma che dalla Tua posizione difficilmente avresti potuto denunciare. Con amicizia.
Alessandro Cicconi Massi
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