Domani (sabato 10 febbraio) ricorrerà la giornata del ricordo. L'Amministrazione comunale di Senigallia ha ben pensato, in violazione della legge 92 del 2004, di lasciar trascorrere l'evento nell'oblio. Senigallia non ricorderà le vittime delle foibe, le migliaia di giuliani, istriani e dalmati assassinati dai comunisti yugoslavi solo perchè italiani. Durante l'ultimo consiglio comunale, a nome del Coordinamento Civico, ho presentato una interpellanza al sindaco (allego il testo). La signora Angeloni ha incredibilmente affermato di non aver sentito il bisogno di organizzare alcuna manifestazione e che il Comune si limiterà, perchè glielo impone la legge, a issare il tricolore a mezza asta. E questo nella città che gli esuli dalmati hanno da anni scelto per il loro raduno nazionale. Non si ritiene di dover commentare una simile risposta del sindaco che ha in sè tutta la carica di inciviltà di una mentalità che continua a far finta di dimenticare i martiri del comunismo. La memoria negata dai nostri miopi amministratori è una macchia indelebile per la città. Noi, a differenza di questi campioni negazionisti, "ricordiamo".
ROBERTO PARADISI
COORDINAMENTO CIVICO
Sig. Sindaco del Comune di Senigallia Sig. Presidente del Consiglio Comunale
INTERPELLANZA: OGGETTO: 10 febbraio “Giornata del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.
Noi sottoscritti consiglieri comunali di Liberi Per Senigallia e Lista Marcantoni,
PREMESSO CHE
Con la legge n. 92 del 30 marzo 2004 il Parlamento italiano ha istituito il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;
nella stessa giornata sono previste, per legge, iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado ed è altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende;
l’occupazione da parte delle forze comuniste jugoslave, che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi; in Istria, a Fiume e in Dalmazia, invece, la repressione jugoslava costrinse oltre 300 mila persone ad abbandonare le loro case per fuggire dai massacri e poter mantenere la propria identità italiana;
Non ci risulta che questa Amministrazione comunale abbia organizzato eventi e adeguate manifestazioni per ricordare i martiri delle foibe e quelle vicende tragiche per gli esuli italiani;
Interroghiamo la S.V.
Per sapere se è intenzione di questa Amministrazione comunale
celebrare adeguatamente la ricorrenza del 10 febbraio attraverso iniziative mirate;
invitare ufficialmente i presidi di tutte le scuole medie inferiori e superiori di Senigallia a ricordare in tutte le classi la tragedia delle foibe e il martirio di donne, bambini, uomini “colpevoli” solo di essere italiani.
ROBERTO PARADISI VINCENZO SAVINI FABRIZIO MARCANTONI ENZO MONACHESI DANIELE CORINALDESI
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