Pubblicato lunedì, 12 marzo 2007 09:33 - 3520 -
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"Siamo alla sovversione democratica" |
Ciò che hanno dichiarato i componenti di maggioranza della Commissione cultura è al limite della sovversione democratica. Ricordiamo al presidente della commissione Mancini e ai membri di maggioranza che, fino a che la democrazia viene garantita, ci sono regole scritte da rispettare. Lo Statuto del comune di Senigallia e il regolamento non sono carta straccia come questi signori vorrebbero. Sono regole fondamentali che la città democratica si è data.
Nessuna commissione consiliare permanente può funzionare senza la rappresentanza di tutti i gruppi consiliari (art. 27 dello Statuto). Non solo: le commissioni (artt. 23 e seguenti del regolamento) devono essere necessariamente e obbligatoriamente formate con applicazione del criterio di proporzionalità (ogni gruppo consiliare deve perciò essere presente con un numero di commissari adeguato al numero dei seggi conquistati in consiglio). L’art. 24 comma 2 del regolamento aggiunge in modo tassativo e imperativo che “ciascuna commissione deve rappresentare tutti i gruppi consiliari”. In caso di dimissioni, ed è il nostro caso, deve arrivare una nuova designazione da parte dei capigruppo e deve necessariamente procedersi alla sostituzione, con votazione del consiglio comunale, nella prima seduta successiva al verificarsi dell’evento. Che un presidente di commissione possa allegramente violare statuto e regolamento, e quindi i principi elementari della convivenza politica democratica, è fatto di una gravità senza precedenti. E’ la sospensione delle garanzie democratiche. La maggioranza ha solo tre possibili soluzioni, in un’ottica democratica e di rispetto delle regole: prima soluzione: il consiglio comunale procede alla elezione di nuovi membri di minoranza della commissione. Seconda ipotesi: si cerca una soluzione politica che non può essere l’offensiva offerta di poltrone avanzata dal capogruppo ds Schiavoni ma un radicale cambiamento di atteggiamento da parte della maggioranza con il consiglio comunale che torna ad essere luogo di discussione pluralista e in cui non si è chiamati servilmente a votare a testa bassa le proposte blindate del sindaco. Terza soluzione: a colpi di maggioranza, il consiglio comunale modifica regolamento e statuto e consente la possibilità di istituire commissioni permanenti senza la minoranza. Decisione di cui la maggioranza si assumerebbe tutta la responsabilità politica e morale. Una quarta soluzione non esiste. Se la maggioranza e il presidente della commissione cultura intenderanno continuare a violare l’ordine democratico e le regole statutarie, saremo costretti a ricorrere prima alla Prefettura e poi alla competente magistratura e fermare questa escalation autoritaria e inquietante.
ROBERTO PARADISI VINCENZO SAVINI FABRIZIO MARCANTONI ENZO MONACHESI DANIELE CORINALDESI GABRIELE GIROLIMETTI LUCIO MASSACESI VINCENZO MASTRANTONIO ALESSANDRO CICCONI MASSI FLORIANO SCHIAVONI GABRIELE CAMERUCCIO FIORE BITTONI
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