Pubblicato mercoledì, 11 aprile 2007 09:23 - 3200 -
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"Regolamentazione delle strutture commercilai esterne nel centro storico" |
In questi ultimi anni nel centro storico di Senigallia si è assistito ad una continua proliferazione di gazebo, tendoni, tettoie e gabbie dalle forme, dimensioni e materiali più disparati, il tutto lasciato alla libera creatività dei progettisti e alla discrezione della commissione edilizia, con risultati estetici quanto mai disparati e con una generale opera di mortificazione dei valori architettonici e urbanistici della città storica. Un processo che non ha risparmiato né il Corso, già di per se stesso abbastanza angusto, né la piazza del comune, privatizzandone di fatto ampi spazi per tutto l’anno.
Ma soprattutto ha appesantito l’accesso alla città sul lato sud fra largo Puccini e piazza Saffi, laddove la vista della cortina ancora intatta delle mura dovrebbe restituire l’immagine più significativa della città roveresca, di cui si fa sempre un gran parlare.
E’ difficile comprendere come tutto questo possa conciliarsi con gli intenti ripetutamente dichiarati di voler recuperare il volto storico della città e in particolare con il Piano Cervellati. Il problema non è tanto di carattere estetico, perché non mancano certamente realizzazioni gradevoli. Né si chiede di negare agli operatori del settore il diritto di poter arricchire i loro spazi e la loro attività con strutture esterne. Il problema è del modo in cui tutto questo è avvenuto e continua ad avvenire e con quali strumenti urbanistici, la cui inadeguatezza è ormai evidente anche in molti altri aspetti del decoro cittadino.
I Verdi quindi chiedono una moratoria delle concessioni per l’installazione di strutture commerciali esterne nel centro storico e l’avvio di un piano generale dell’arredo o comunque di una regolamentazione del settore, che faccia proprie le innovazioni introdotte dal Piano Cervellati e stabilisca in modo inequivocabile i criteri di progettazione, che tuteli la fruibilità degli spazi pubblici e garantisca una maggiore armonizzazione dei manufatti con l’architettura del centro storico, limitando anche al massimo e solo in casi motivati l’uso di strutture inamovibili, come avveniva fino a tempi recenti. Dott. Luca Conti Presidente Verdi Senigallia |