Pubblicato giovedì, 14 giugno 2007 14:51 - 3498 -
Condividi
|
Il sindaco ammette: "non sappiamo cosa avviene in casa nostra" |
L’Amministrazione comunale ha pacificamente ammesso di non essere al corrente della presenza di bombole di gpl stoccate all’interno dell’area dello stadio delle Saline. Rispondendo alla mia interrogazione, il sindaco Angeloni ha negato “nel modo più assoluto” che la struttura comunale avesse conoscenza di cosa accade all’interno degli spazi comunali
La situazione è dunque più grave di quanto si poteva paventare all’inizio: abbiamo un’Amministrazione comunale che concede propri spazi (senza contratti di comodato o affitto) a terzi senza nemmeno accertarsi di che cosa avviene in dette aree. Aree, è bene ricordarlo, che, giuridicamente, sono sottoposte alla custodia dello stesso Comune di Senigallia. Lungi dal rappresentare un elemento a discolpa, la risposta che il sindaco Angeloni mi ha avventatamente inviato denota al contrario una grave e precisa assunzione di responsabilità. Occorre sottolineare infatti che è onere dell’Amministrazione comunale conoscere e monitorare tutto ciò che avviene negli spazi di sua proprietà (soprattutto in assenza di un contratto di affitto o comodato). Il sindaco, inoltre, come solito fare d’altronde, non ha risposto in merito alla mia richiesta di promuovere una inchiesta amministrativa interna con lo scopo di accertare, tra le altre cose, quali modalità il Comune avesse assunto per mettere in sicurezza l’area in questione. A questo punto bisognerebbe chiedersi se il caso delle Saline è stato un caso isolato oppure l’Amministrazione comunale, come temo, abbia una scarsissima conoscenza di ciò che accade in casa propria (cioè molte altre aree di sua proprietà). Visto l’atteggiamento del sindaco, ritengo che i cittadini di Senigallia abbiano motivo di avere più di una preoccupazione.
Roberto Paradisi Consigliere comunale
|
Ultimo aggiornamento ( giovedì, 14 giugno 2007 14:53 )
|