Annunciando pochi giorni fa l’avvio della fase conclusiva dei grandi interventi che andranno a definire la nuova conformazione del porto, l’assessore al Lavori Pubblici del Comune di Senigallia, Maurizio Mangialardi, aveva sottolineato la necessità di provvedere all’escavazione dei fondali, indispensabile per favorire il movimento delle imbarcazione e “autentica emergenza” a causa delle difficoltà di smaltimento dei fanghi di risulta
“Abbiamo l’impegno ufficiale degli assessori regionali Gianluca Carrabs e Loredana Pistelli, così come della presidente della Provincia Patrizia Casagrande”, aveva dichiarato l’assessore senigalliese, “e per questo siamo fiduciosi che i 60 mila metricubi di fanghi giacenti sul fondale verranno finalmente rimossi”. E’ vero. La soluzione, l’unica concretamente praticabile e senza dubbio migliore dello smaltimento in discarica, è in effetti un progetto che scaturisce dalla collaborazione avviata tra Regione (titolare della difesa della costa) e Autorità Portuale (titolare del porto di Ancona e del porto petroli di Falconara): la “cassa di colmata” da realizzarsi nell’area ZIPA di Ancona. Si tratta di uno specchio d’acqua da colmarsi con questi fanghi e altri materiali di riempimento perché diventi un piazzale portuale retrostante una nuova banchina. L’operazione era da valutare attentamente per alcuni aspetti problematici che le erano connessi. Uno di questi riguardava l’impermeabilità dell’alveo di accoglienza dei fanghi; l’impermeabilità naturale del fondale, una volta accertata, avrebbe evitato di spendere somme ingentissime per un’impermeabilizzazione artificiale della cassa di colmata. A proprie spese e con molta disponibilità, l’Autorità Portuale ha commissionato all'Università di Ancona lo studio, che, ormai completato, verrà formalmente consegnato alla fine di settembre. L’altro aspetto, curato con energia dall’assessore regionale all’Urbanistica e Porti, Loredana Pistelli, riguardava alcuni passaggi normativi e regolamentari. Ne è scaturita una Deliberazione della Giunta Regionale che, non ancora pubblicata sul Bollettino Ufficiale, stabilisce alcune linee-guida cui attenersi per effettuare movimenti di questo tipo. Sull'intera operazione, grazie al personale interessamento dell’assessore regionale alla Difesa della costa Gianluca Carrabs, si è ottenuto il placet del Ministero dell'Ambiente e dell'ICRAM. E’ dunque auspicabile che la Regione stanzi tempestivamente i fondi necessari per metterla in atto. La movimentazione dei fanghi da spostare e da depositare rientra invece nella competenza sui rifiuti che è propria della Provincia di Ancona. Anche da questa parte, l’interessamento della presidente Patrizia Casagrande. Il nuovo assessore all’ambiente Marcello Mariani - che valendosi di altre funzioni precedentemente svolte ha avuto modo di istruire la pratica e di seguirla passo passo fin dal suo inizio - rappresenta un punto di riferimento cui affidare la speranza di una opportuna e ragionevolmente rapida soluzione del problema per la quale, sin d’ora, si rende disponibile alla collaborazione, nell’interesse generale di una parte del territorio così importante.
|