Pubblicato lunedì, 10 settembre 2007 09:44 - 2662 -
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"Per il Quartiere Saline spazi verdi ma non una fabbrica" |
Oggi (sabato 8 settembre ndr) distribuiamo al Ciarnin il volantino che segue, che esprime la nostra contrarietà alla localizzazione in quel quartiere di una azienda di ragguardevoli dimensioni (1200 metri quadrati), in un’area che il PRG destina a finalità di interesse generale.
Al di là dell’importanza che quella azienda riveste nell’economia senigalliese, che non sottovalutiamo certamente, tanto che vorremmo che trovasse collocazione in una zona dotata di servizi specifici per le realtà produttive, ciò che motiva la nostra posizione è, da un lato, il danno che ne conseguirebbe per il quartiere (come esprimiamo nel volantino) e, dall’altro, il disordine della politica urbanistica in materia di insediamenti produttivi/commerciali/direzionali.
Se tale insediamento fosse approvato dal Consiglio Comunale, si riproporrebbe oggi, come nel passato, il proliferare qua e là di aree piccole e grandi a destinazione produttiva, nell’assenza di una efficace e lungimirante pianificazione del territorio, che resterebbe un obiettivo dichiarato ma non perseguito dall’attuale Amministrazione.
p. Il Direttivo del Circolo Roberto Mancini
PER IL QUARTIERE SALINE: SERVIZI, VERDE E ATTIVITÀ DI INTERESSE PUBBLICO, MA NON UNA FABBRICA
Per l’area compresa tra la Strada delle Saline e Viale Copernico, il Piano Regolatore Generale (PRG) prevede “il 50% di verde compatto e il 50% di attività terziarie, sportive, parcheggi e verde di arredo”.
Il PRG chiama un’area come questa F 7, cioè un tipo di zona urbana che fa capo alla famiglia delle zone F, che sono “parti del territorio destinate ad attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse generale”.
Siccome così si esprimono le norme, la previsione di concedere questa area per l’eventuale edificazione di una fabbrica rappresenta una interpretazione del tutto arbitraria perché, secondo il PRG, le parti di territorio destinate alla residenza, come il quartiere Saline, hanno diritto ad aree e servizi pubblici o anche privati, ma comunque di interesse pubblico (attività ricreative, ristorative, artigianali di servizio, commerciali).
Secondo il Partito della Rifondazione Comunista, questo quartiere ha la necessità di vedere completata la propria dotazione di servizi al fine di migliorare la qualità della vita dei residenti, qualità che risulterebbe gravemente deteriorata se quegli stessi servizi non fossero realizzati e, addirittura, sostituiti da una azienda di 1200 metri quadrati (per quanto moderno sia il tipo di produzione), la quale – ovviamente – ha tutti i diritti ad insediarsi nel territorio comunale (ed è auspicabile che lo faccia) collocandosi nelle aree previste per quelle finalità.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA CIRCOLO “FABIO SIENA” |