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L'Ass.Cinofila Senigalliese sul sondaggio di 60019.it: animali in fiera |
Abbiamo seguito con interesse il sondaggio proposto dalla redazione di “60019.it” dal tema: “Animali in vendita alla Fiera di S. Agostino: Cosa ne pensate?” dal quale è emerso che costumi e sensibilità delle persone per fortuna cambiano nel tempo. Così chi negli anni non ha perso un solo appuntamento della tradizionale fiera, facendo tappa obbligata alle bancarelle degli animali, oggi non riesce più a visitarle con gli stessi occhi: comincia a pensare che forse non è nella natura di questi animali stare tutta la giornata in gabbie piuttosto piccole e sempre per lo più sdraiati
Qualcuno ha anche scritto al Sindaco della nostra città sollevando il problema. Il Sindaco ha risposto che il Comune ha approvato un Regolamento che autorizza l’esposizione degli animali in occasione della fiera solo rispettando determinate condizioni a tutela degli animali stessi. Durante la fiera il Comune sarebbe stato presente con uno stand Informanimali, mentre i servizi dell’Ente, in collaborazione con le Guardie Zoofile, avrebbero effettuato controlli presso le bancarelle per verificare il rispetto delle norme del nostro Regolamento, reperibile sul sito del Comune di Senigallia. In effetti noi pensiamo da tempo che la vendita degli animali in fiera debba essere almeno fortemente regolamentata per tenere conto delle esigenze degli animali ed è per questo che in passato come associazione ed insieme ad altri cittadini animalisti abbiamo sollevato il problema presso l’amministrazione comunale ed è per questo che il Comune si è dotato del regolamento di cui parla il Sindaco. Abbiamo però riscontrato difficoltà nel farlo rispettare. Infatti anche quest’anno in fiera abbiamo visto alcuni dei suoi articoli disattesi ed abbiamo fatto fatica a capire chi siano gli organi di controllo deputati a far rispettare un regolamento comunale. Per esempio Art. 9, comma 1. “E’ consentito esporre nelle vetrine dei negozi e nei mercati ambulanti, anche per fini commerciali, animali vivi nel rispetto delle seguenti prescrizioni: … c) le gabbie debbono essere riparate dal sole, dalla pioggia e dalle basse o elevate temperature; d) l’illuminazione artificiale, se presente, dovrà essere direzionata in modo da non arrecare disturbo e posizionata a distanza idonea per evitare un eccesso di calore; …” Art. 9, comma 6 “Tutti gli animali esposti dovranno essere protetti dai raggi solari e dalle intemperie ed essere provvisti di cibo e acqua.” Tutti noi abbiamo visto quest’anno uno dei venditori non aver nemmeno disposto una tettoia per coprire le sue gabbie. Per difenderli dal sole si è limitato a buttarvi sopra un telo: mettiamoci per un momento al posto di questi animali per TUTTA la giornata! E’ maltrattamento non riparare gli animali dal sole. Art. 9, comma 2 “I rivenditori di animali nei mercati ambulanti e nelle fiere, oltre a rispettare le prescrizioni di cui al precedente articolo, dovranno organizzare lo spazio destinato alla vendita in modo da tenere gli animali arretrati di due metri dalle zone di transito, e dovranno vigilare affinché il pubblico non arrechi disturbo agli animali, esponendo anche uno o più cartelli con la dicitura “vietato toccare gli animali”; durante la notte gli animali non dovranno essere tenuti in spazi angusti e non ventilati; ai cani dovrà essere consentita la sgambatura almeno una volta al giorno, negli orari che dovranno essere comunicati preventivamente agli organi di controllo.” Facciamo notare che è la stessa amministrazione comunale che non mette questi venditori nella condizione di rispettare questo articolo, offrendo loro uno spazio troppo piccolo. Allora potrebbe dare loro più spazio, evitando così il paradosso per cui la stessa amministrazione è inadempiente rispetto al suo stesso regolamento. Oppure potrebbe decidere di ospitare nella solita area non quattro venditori, ma solo due che avrebbero spazio doppio. L’articolo parla di un cartello che dovrebbe dire appunto “VIETATO TOCCARE GLI ANIMALI”. Forse ci può sembrare esagerato, perché in fondo per noi una carezza è un gesto d’affetto. Però ripetuto centinaia di volte nel corso della giornata da sconosciuti per questi animali è una altrettanto ripetuta fonte di stress. Quest’anno un venditore non aveva affatto questo cartello, mentre un altro aggirava l’ostacolo mettendo un cartello che diceva: “VIETATO MOLESTARE GLI ANIMALI”. Ma chi di noi anche se non li ama si metterebbe a MOLESTARLI di fronte al proprietario-venditore ed a decine di passanti? Ma lo spirito e lo scopo dell’articolo è evidentemente un altro. Art. 9, comma 3 “La detenzione in gabbia, laddove consentita…dovrà avvenire nel rispetto dei seguenti orientamenti: VOLATILI: fino a tre animali adulti, la lunghezza, la larghezza e l’altezza della gabbia devono essere di sei volte superiori alle rispettive misure del volatile di maggiori dimensioni; se vengono tenuti tre animali, le misure minime sono aumentate in misura proporzionale. ANIMALI ACQUATICI: i pesci devono essere mantenuti in acqua sufficiente, nella quale il quantitativo di ossigeno disciolto dovrà essere garantito da almeno un insufflatore elettrico di aria; qualora l’acquario non disponga di un impianto filtrante, dovrà essere garantito il ricambio di acqua giornaliero; la lunghezza della vasca deve essere pari almeno a cinque volte quella del pesce più lungo ospitato; è vietato l’utilizzo di acquari sferici e comunque con pareti curve di materiale trasparente.” Se facciamo due conti vediamo per esempio che una superficie di 0,30 mq corrisponde ad un quadrato di lato pari a 53 cm: .abbiamo tutti visto i tre gatti persiani o i due siamesi in una superficie poco più grande di questa. Stessi calcoli li potremmo fare per i roditori e per gli uccelli giungendo alle stesse conclusioni: gabbie troppo affollate. Chissà poi se tali venditori hanno comunicato l’orario della sgambatura dei loro cani agli organi ci controllo. Per quanto riguarda la vasca sferica c’è un motivo scientifico per il quale non va usata per ospitare pesci. I pesci infatti non sono fatti per descrivere traiettorie circolari nel loro moto, perciò obbligarli a nuotare in vasche con le superfici rotonde significa infliggere loro una tortura perpetua, che li farà impazzire. La guardia zoofila e, secondo indiscrezioni, anche la polizia venatoria e la guardia forestale, che hanno fatto sopralluoghi in fiera, hanno ravvisato affollamento eccessivo di vasche di pesci e gabbie di uccelli. Ci auspichiamo che ne scaturiscano sanzioni. Ricordiamo però che anche al Corpo di Polizia Municipale la legge assegna l’obbligo di intervenire in caso di maltrattamento di animali, come affermano leggi nazionali e, più recentemente anche il Decreto del Ministero dell’Interno del 23 marzo 2007 a firma del Ministro Amato, secondo cui, all’art. 1, comma 1, “le attività di prevenzione dei reati di cui alla legge 20 luglio 2004, n. 189 (relativa a maltrattamenti di animali – nota dello scrivente) sono demandate in via prioritaria al Corpo forestale dello Stato e … ai Corpi di Polizia Municipale e Provinciale”. Laddove non riuscissimo a regolamentare in modo efficace questa vendita non appare inverosimile pensare di vietarla. A questo proposito, Gianluca Felicetti, responsabile di questione legali per la Lega Antivivisezione Italiana (LAV) ci ha fatto sapere che un Comune può vietare il commercio ambulante di animali vivi, come ha fatto per esempio il Comune di Roma col suo regolamento comunale in tutela degli animali d’affezione. A Senigallia un gruppo di cittadini, tra cui la responsabile del Servizio Informanimali del Comune di Senigallia sta raccogliendo firme con una petizione per vietare sul territorio comunale la vendita di animali in occasioni di commercio ambulante. Si sta diffondendo ormai una maggiore sensibilità nei confronti degli altri esseri viventi che popolano questo mondo. Così intorno a noi piano piano dovremo tutti renderci conto che questo commercio, in questi termini, è fuori moda. Dunque anche se preferiremmo che gli animali non si vendessero, che piuttosto uomini e pelosetti (o pennuti, o tutto quello di vivente cui ci possiamo affezionare) si scegliessero a vicenda. Nell’attesa di una conquista così civile saremmo soddisfatti se varie leggi nazionali, regionali e persino il regolamento comunale in materia di animali d’affezione di cui abbiamo parlato fossero rispettati. Roberta Benigni Ass.ne Cinofila Senigalliese
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Ultimo aggiornamento ( martedì, 16 ottobre 2007 15:02 ) |
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