I Verdi di Senigallia, prendendo atto del passaggio di proprietà del cantiere e dell'area ex Sacelit-Italcementi, colgono l'occasione di questo delicato passaggio per richiamare tutti i soggetti coinvolti e la Città, ad un attenzione ed un approfondimento sul destino di un area che rappresenta un nodo strategico per lo sviluppo urbano
La questione dell'area ex Sacelit-Italcementi, della revisione degli indici e di uno sviluppo sostenibile dell'area a servizio dell'intera città fu posta dai Verdi nel 2001 come requisito irrinunciabile per il loro ingresso in maggioranza, nella convinzione che si potesse in questo modo aggiungere un contributo fattivo alla realizzazione di una idea di città che non sia territorio per le operazioni di pochi ma, responsabilmente, una risorsa per tutti. Da allora molti atti concreti sono stati compiuti: la redazione del piano d'area con importanti contropartite per la città, l'individuazione di un progettista prestigioso a garanzia di una visione urbana come sistema complesso e della qualità architettonica come strumento per attuare tali progettualità, per finire con la complessa opera di bonifica intrapresa per le strutture sovrassuolo, eseguita con le procedure previste in presenza di amianto, sotto il controllo dell' Asur e dell’Arpam. Non sono possibili a questo punto dubbi o arretramenti, il percorso intrapreso va compiuto integralmente nell'interesse generale della città Vogliamo ricordare, se ce ne fosse bisogno, l'alta valenza pubblica dell'area, data la sua posizione tra la città storica e il mare, naturale collegamento tra i due litorali, fulcro strategico della mobilità e della “portualità” cittadina. Chiediamo che venga tenuto alto il profilo della discussione su questa importante occasione di sviluppo del nostro territorio, a garanzia di tutti i soggetti coinvolti e nell'interesse più generale della città. Lo facciamo nella convinzione che, date le caratteristiche dell'area, sia possibile conciliare virtuosamente l'interesse privato con le legittime aspettative di una città che per decenni ha vissuto fianco a fianco con l'ingombrante presenza di una memoria industriale ormai estranea alla struttura urbana. Ci aspettiamo che si possa presto intraprendere, con la nuova proprietà, un proficuo percorso che si origini dai punti più alti fin quì raggiunti e che si orizzonti verso un comune interesse. In particolare vanno poste le questioni del completamento della bonifica del sottosuolo da effettuarsi al massimo livello di sicurezza attuabile, e del progettista che, per la particolarità del sito e delle problematiche in gioco, non potrà che essere di assoluto prestigio internazionale e di garanzia per la qualità architettonica dell’intervento. Da ultimo pensiamo sia importante riprendere quanto associazioni e sindacati avevano proposto alcuni anni fa quando avevano avanzato la proposta che nell’area trovasse luogo la memoria dei lavoratori, che hanno perso la vita a causa dell’inquinamento prodotto da materiale contenente amianto.
Verdi per la Pace Senigallia
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