In consiglio comunale, l’altra sera, è accaduto un fatto grave che merita una riflessione. Il presidente Silvano Paradisi, di intesa con il sindaco, ha inviato a parlare di fronte alla massima istituzione cittadina due “donne in lotta” (così sono state definite), una ragazza afghana ed una colombiana, che, in questi giorni, stanno portando la loro testimonianza in varie città del nostro paese
Ebbene, sia detto subito per chiarezza: mi dissocio dai commenti melliflui che hanno accompagnato la comparsata della ragazza afghana, ospite della scuola di pace di Senigallia, che, invece di portare una testimonianza personale sulle vicende che l’hanno vista protagonista, come invece ha fatto con grande compostezza e correttezza la giovane ospite colombiana, non ha trovato di meglio che paragonare il presidente americano ai terroristi e insultare l’alleanza militare intervenuta in Afghanistan, di cui anche l’Italia fa parte, accusata di fiancheggiare i terroristi. Mi rivolgo al presidente del consiglio comunale che ha più volte ripetuto che “è stato un onore” ospitare ed ascoltare questa ragazza che non avuto rispetto dei nostri alleati, non ha avuto rispetto dei nostri ragazzi morti in divisa in quelle terre lontane, non ha avuto rispetto della sede istituzionale in cui era stata invitata a parlare, non ha misurato le sue parole grondanti disprezzo verso i soldati occidentali impegnati in quel fronte. No, non è stato un onore per il consiglio comunale diventare inconsapevolmente il teatro istituzionale di accuse insostenibili da parte di una ragazza, che sicuramente ha sofferto personalmente e che per questo va rispettata, ma che non ha saputo né voluto misurare parole pesanti come macigni. Questa ragazza è stata ospite di un consesso istituzionale e, di questo, doveva avere la consapevolezza. Ci sono altre sedi per esprimere le proprie idee e per formulare le proprie accuse nei confronti dei nostri alleati e dei nostri soldati (nel nostro paese, come negli Stati Uniti, esiste anche la libertà di insultare chi ti ospita senza rischiare la testa mozzata). Libera quindi la signora afghana di etichettare come “terroristi” gli americani e i soldati occidentali. Ma lo faccia davanti alla platea della scuola di pace (da sempre in realtà una sorta di scuola di guerriglia ideologica), dove pure è stata ascoltata, e non in sedi istituzionali che rappresentano la città e le istituzioni patrie. Che non meritano di essere offese come è successo l’altra sera, con il siparietto finale di un consigliere diessino che, evidentemente eccitato ideologicamente dalle parole della giovane afghana, ha proferito qualche parola in una sorta di inglese incomprensibile e ha poi chiuso il pugno urlando al microfono “resistere, resistere, resistere”. Da chi? Da cosa? Mi auguro che il presidente del consiglio comunale, in futuro, valuti con più prudenza e senso civico l’opportunità di simili iniziative. I nostri valori meritano più rispetto.
Roberto Paradisi
Consigliere comunale Liberi per Senigallia Presidente Circolo della Libertà di Senigallia
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Scritto da Visitatore anonimo il 2007-10-28 06:54:06 Sei uno dei pochi consiglieri comunali ha dire la verità. Meriti più rispetto dai cittadini di Senigallia ignari di quanto si parla nei Consigli Comuunali in quanto assenti.Da uno dei pochi che non riesce invece a stare zitto quanto ha ragione! | Mi auguro che... Scritto da Visitatore anonimo il 2007-10-28 12:43:10 Caro Paradisi, ogni volta che leggo un tuo intervento sento crescere in me il dispetto e la rabbia che si prova ad ascoltare persone ignoranti. Non mi concedo il tempo di controbattere alle tue considerazioni, che non sembrano meritare più attenzione di questo veloce commento, ma mi limito a ricordarti che la Scuola di Pace di Senigallia offre da anni a questa città la possibilità di un dialogo fertile, approfondito e consapevole su tematiche di pace e temi di rilievo nazionale e internazionale. Forse, per aumentare un pò il tuo livello, dovresti concederti un pò di tempo per frequentare questi incontri, leggere e ascoltare. | Scritto da Visitatore anonimo il 2007-10-29 10:43:48 Grande roberto...si vede che non hai proprio niente da fare! | Armati e parti Scritto da Visitatore anonimo il 2007-10-29 19:19:14 Caro Roberto in nome dei TUOI valori, che non sono nè i miei nè quelli della carta dei diritti dell'uomo (ricorre l'anniversario, rileggila se sai), faresti bene a mettere in atto ben altre dimostrazioni di eroismo e di patriottico nerboruto livore. Armati e parti e col sole infronte che bacia il tuo orgoglioso essere italiano, atlantico e militaresco affronta i terribili nemici che noi, fari di civiltà, abbiamo deciso di illuminare, alla face del petrolifero lume e della civiltà superiore, in armamenti e deplorevoli rapine. Conquista anche tu il tuo scatolone di sabbia e torna a raccontarcelo in sede istituzionale. Troveremo il modo di accoglierti con la fanfara che tanto coraggio merita. Di eroi son piene le fosse, di parole deborda il versoliberismo, di fiato son pieni i tromboni, ma ciò che luccica quaggiù non è elitropia ma ignoranza allo stato nascente. Grazie | Scritto da Visitatore anonimo il 2007-11-20 12:25:05 Vorrei, prudentemente, far notare una asimmetria tra l'articolo e i commenti. Quale? Semplice, l'articolo è firmato, mentre i commenti, specialmente quelli critici, non lo sono. Paradisi esprime un suo parere e lo firma; altri esprimono il loro e poi rimangono anonimi. Questo dovevo. Saluti. UGO BARTOLUCCI | Scritto da Visitatore anonimo il 2008-01-25 18:12:53 Caro Roberto, congratulazioni. Non solo per l'articolo che comunque condivido pienamente ma per le molteplici battaglie che combatti non solo contro l'amministrazione comunale ma contro l'ignoranza dilagante dei cittadini senigalliesi. Spesso sento commenti dalla gente sul tuo modo di fare e su battaglie a volte sterili come forse può sembrare quest'ultimo articolo a chi dice di aver altro da fare per poter pensare a queste cose. Io non credo sia cosi. Credo che tu ponga l'accento su questioni delicate e importanti, su cui i senigalliesi dovrebbero imparare a riflettere. Un buon amministratore prima di saper, anzi per poter fare i bilanci di un comune deve prima di tutto avere rispetto di quel comune, delle istituzioni e dei suoi cittadini. Si può essere di destra o sinistra ma non si può e non si deve essere ignoranti. I ragazzi che combattono e soprattutto aiutano gli afghani sono nostri concittadini che rischiano continuamente la vita. E devono essere rispettati!! Grazie per evidenziare sempre con puntalità quanto succede nelle aule comunali e che altrimenti rimarrebbe nascosto ai più. Mi associo anche al pensiero del sig. Bartolucci. Ernesto Tassi | |