Pubblicato giovedì, 08 novembre 2007 11:54 - Letture Articolo 2940 - Condividi 
"Fuga dai banchi della (mia) maggioranza"

Roberto ManciniNella tarda serata di mercoledì 7 novembre, si è vissuta una delle pagine più avvilenti della recente storia del nostro Consiglio Comunale.
Mentre stavo illustrando i contenuti della mozione che ho presentato sulla razionalizzazione degli assetti politici e amministrativi, ovvero sulla riduzione dei costi della politica (consigli di amministrazione degli enti partecipati dal Comune, Giunta, dirigenti comunali), i colleghi di maggioranza, uno alla volta, se ne sono andati, tranne un paio, non ascoltando e, soprattutto, dimostrando di non essere disponibili a confrontarsi su questi temi

Per dovere di cronaca, affermo che quanto ho proposto non si discosta, anzi ribadisce, quella impostazione di contenimento dell’invadenza della politica che oggi è sostenuta certamente da tutto il centro sinistra, tanto da essere alla base di molti articoli della stessa Legge Finanziaria che propongono tagli specifici, talvolta eccessivi (ad esempio, i Consigli di Circoscrizione, che a mio avviso dovrebbero essere potenziati e non cancellati).
Né dobbiamo tralasciare il fatto (a prima vista inspiegabile) che le Linee di indirizzo per il bilancio 2008 del nostro Comune, in discussione in questi giorni, esprimono pure esse il richiamo a provvedimenti di maggiore austerità in fatto di spese collegate alla politica.
Ma allora, perché la fuga dai banchi della (mia) maggioranza e l’ennesimo rifiuto a discutere le proposte di Rifondazione?
Una sola, a mio avviso, può essere la risposta.
Quanto oggi si propone, a livello nazionale e locale, in tema di snellimento di giunte e consigli di amministrazione entrerebbe in vigore dal prossimo mandato amministrativo; in sostanza, noi decidiamo per gli altri che ci succederanno, lasciando nel frattempo le cose come sono.
Quando gli effetti delle decisioni si rinviano così tanto e non ricadono su coloro che le hanno assunte, in realtà, si decide di non decidere, col rischio evidente di scivolare nella propaganda.
La mia mozione, invece, chiedeva di rendere operativi già dal presente mandato questi impegni nei confronti delle società partecipate dal Comune (circa una ventina), della Giunta, dell’apparato comunale.
Ma di fronte a questa prospettiva c’è stata la fuga, un triste “si salvi chi può”, invece del confronto in aula che, anche qualora non avesse dato luogo a soluzioni efficaci e condivise, resta un elemento irrinunciabile di una corretta prassi istituzionale.

Roberto Mancini
Gruppo Consiliare del Partito della Rifondazione Comunista


Mozione sulla razionalizzazione degli assetti politici e amministrativi


PRESO ATTO che è in corso un dibattito a livello nazionale circa la razionalizzazione degli assetti delle giunte provinciali e comunali e della presenza di rappresentanti politici nei consigli di amministrazione di società partecipate dagli enti locali;

CONSIDERATO che la composizione di giunte e consigli di amministrazione è finalizzata all’efficienza ed alla capacità operativa di rispondere ai bisogni delle comunità locali e non alle esigenze di rappresentanza delle forze politiche;

VALUTATO, in particolare, che la distribuzione di deleghe ad un numero ridotto di assessori può assicurare una migliore visione d’insieme dell’azione amministrativa, evitando rischi di dispersione e frammentazione;

RILEVATO che la riduzione del numero degli assessori e dei consiglieri di amministrazione comporta altresì una diminuzione dei costi a carico dei bilancio delle amministrazioni locali e, in ultima analisi, dei cittadini contribuenti;

il Consiglio Comunale,

- invita il Sindaco a rivedere l’attuale distribuzione degli incarichi di giunta in modo tale da prevedere un numero di assessori non superiore a sei unità, sufficiente al governo della città di Senigallia;

- impegna il Sindaco e la Giunta ad un intervento finalizzato alla riduzione del numero dei rappresentanti politici, e dei relativi compensi, all’interno dei consigli di amministrazione delle società partecipate;

- invita il Sindaco a razionalizzare e diminuire il ricorso alla dirigenza esterna a contratto tramite una adeguata organizzazione degli uffici e la valorizzazione delle professionalità interne disponibili.


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