Sono francamente esterrefatto dalla totale non curanza che il presidente della III commissione consiliare sta continuando a dimostrare nei confronti delle tematiche che la minoranza presenta come richieste di ordine del giorno per far lavorare in maniera produttiva questo organismo consiliare.
Nel mese di ottobre, per la precisione il giorno 10, a nome dei consiglieri del centro destra mi ero fatto promotore dell’iniziativa di fa incontrare la commissione con la popolazione del rione del porto. Una popolazione esasperata da una situazione di totale incuria nella quale si trova questa importante zona della città. Una realtà che l’amministrazione comunale tende ormai a nascondere, i cui problemi non vogliono essere affrontati, dove fino ad oggi è prevalso quel sentimento inutile e dannoso del buonismo fine a se stesso. La maggioranza dopo, infatti, aver bocciato la proposta avanzata con una mozione presentata dal centro destra, finalizzata, tra le altre cose, ad istituire un posto fisso di polizia municipale in via Carducci, aveva nella sostanza dimostrato di non conoscere affatto i problemi di quella zona, anzi aveva volontariamente chiuso ogni forma di confronto con la popolazione residente e lavoratrice di quella zona. Subito dopo ho conseguentemente presentato la proposta di una riunione della III° commissione consiliare itinerante, con la quale i compenti della commissione avrebbero potuto rendersi direttamente conto della situazione. Non si trattava di una forma di propaganda demagogica, come qualcuno della maggioranza in malafede ha sostenuto, ma un modo autentico di avvicinare le istituzioni della politica con la popolazione e la città. In commissione avevamo anche iniziato a discutere su come impostare questo incontro. Erano state avanzate proposte: si sarebbe fatto un incontro pubblico, preceduto da un itinerario nelle strade del quartiere, accompagnati dal presidente della circoscrizione e dai cittadini interessati. Evidentemente, si tratta di una riunione da organizzare in maniera dettagliata, senza lasciare nulla al caso proprio per evitare che si trasformi in un’inutile sceneggiata ma che invece sia un’occasione realmente produttiva per la città nel suo complesso. Sono passati tre mesi, e da allora il presidente Belardinelli, forse rilassato perché passato indenne dalla mozione nella quale si chiedevano le proprie dimissione per l’ “affaire variante Arceviese”, non ha minimamente accennato alla riconvocazione dell’assise da lui presieduta ed ha totalmente abbandonato la questione. Credo che la misura sia colma e che questa zona della città debba essere considerata nella sua piena dignità e che alla cittadinanza venga data la possibilità di esprimere le proprie opinioni ed idee, nonché di sollevare la critiche alle “non” scelte dell’amministrazione. Il presidente Belardinelli si svegli quindi subito dal torpore istituzionale nel quale è caduto dopo le ultime vicende politiche che lo hanno interessato e si ricordi che prima di tutto egli è il presidente di una commissione, che deve far lavorare, lasciando da parte per una volta i vincoli di riconoscenza che ormai indissolubilmente lo legano al Sindaco ed alla maggioranza di cui fa parte.
Alessandro Cicconi Massi Capogruppo Consiliare Forza Italia - PPE
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