Caro Segretario Fabrizio Volpini, credo tu abbia, immediatamente, appena eletto, un importante compito da svolgere, i cui contorni attanagliano me ma certamente non solo me: il preannunciato e diffuso annuncio del prossimo ipotetico “matrimonio” Veltroni/ Berlusconi.- voglio sperare che si tratti di “diffamazione” elettoralistica del nuovo PD il quale nei suoi principi fondanti ha posto la questione morale e il rinnovamento vero della Politica, argomenti questi assai preoccupanti per la “casta” ancora da sconfiggere.
La questione morale è, ancora oggi, più grave in Italia che altrove. Come denunciò Sartori sul Corriere della Sera qualche tempo fa “i neo-pescecani di assalto del capitalismo speculativo sono già stati scoperchiati” e quindi siamo sulla buona strada, ma resta sempre il fatto “che su tutto questo andazzo aleggia l’ombra lunga e sempre sospetta di Berlusconi; il cattivo esempio e il contagio vengono da lui” con il berlusconismo che si rischia di dover rivivere non c’è «scandalo che riesca a scandalizzare», ed è nell’aria la convinzione che tutto è lecito. Basta non farsi scoprire; l’evasione fiscale; il ricorso alle relazioni informali e amicali;in ogni campo, in ogni occasione. Il senso cinico ha avvolto e logorato il senso civico”.- Caro e stimato Segretario, con queste premesse ti invito quindi ad avere bene in mente che non possiamo permetterci più di farci contaminare dalla sporcizia politica.- Quello che ha in mente lo scaltro Veltroni non lo voglio certamente inserire nel clima del sospetto ma noi, la base per prima, la periferia per prima, tu per primo, dobbiamo uscire allo scoperto, subito, per fare chiarezza, per negare con fermezza la ipotesi che circola liberamente senza che nessuno si scandalizzi, di un “matrimonio” che non avrebbe e non ha alcuna motivazione di opportunità politico/ elettorale: frustrazioni e nuove cocenti delusioni, quelle si !
A quel famigerato e funesto matrimonio, a quel banchetto, io non ci sarei, e nessuno mi faccia avere l’invito a partecipare.- Buon lavoro Fabrizio.-
Maurizio Tonini Bossi, fondatore del PD
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