Il sindaco chiede di abbassare i toni su Palazzo Gherardi. Una premessa: nessuno ha aggredito personalmente nessuno. Affermare l’incompetenza politica di un personaggio pubblico è legittimo e persino pacato esercizio di critica politica. A differenza di altri (magari gli stessi che si sentono offesi) né io né gli altri consiglieri del Coordinamento civico ci siamo mai permessi di entrare nella sfera personale di chicchessia, rispettando sempre la sfera privata e non politica delle persone.
Faccio però una domanda: è più “aggressivo” il comportamento di chi, nell’ombra e tenendo all’oscuro la città e il consiglio comunale, tenta il colpo di mano trasformando in appartamenti di lusso un bene architettonico della città o il comportamento di chi si indigna e fa ostruzionismo (legittimo) in commissione urbanistica? Ricapitoliamo i fatti: fin quando nel 2001 venne fatto sgomberare in fretta e furia il liceo Classico, il “Comitato Salviamo il Classico” denunciò il progetto di una speculazione immobiliare. Era il segreto di Pulcinella e solo l’ex preside sembra oggi cadere dalle nuvole. Ci diedero dei dietrologi. Ma il tempo è galantuomo. Lo scorso anno (marzo 2007), l’assessore Guzzonato solennemente affermò: “Non esiste alcun piano o studio che prevede l’alienazione di Palazzo Gherardi”. Mentiva. E aggiungeva che Palazzo Gherardi non rientrava minimamente nei beni che il Comune aveva intenzione di vendere. Mentiva ancora. Ricordo che il consigliere Daniele Corinaldesi scrisse una lettera aperta al vice-sindaco invitandolo a mantenere la parola data. Ma su Palazzo Gherardi (lo sa bene la presidente della Provincia Casagrande) la parola data sta come le foglie sugli alberi d’autunno. Sono parole senza onore. A smentire il vice-sindaco Guzzonato sono oggi l’assessore Campanile, ma ancora più autorevolmente l’architetto Cervellati e il sindaco Angeloni che confermano come, dal 2004 almeno, la destinazione di Palazzo Gherardi è individuata come residenziale. E siccome le case di lusso non le costruisce il Comune, era evidente da anni (certamente nel marzo 2007) che esisteva un piano e uno studio preciso per alienare Palazzo Gherardi. Ergo, il vice-sindaco Guzzonato ha mentito in consiglio comunale ed ha mentito alla città. Un politico di razza, così smascherato, rassegnerebbe le proprie dimissioni e sparirebbe dalla scena pubblica della città. Ma non è ancora tutto. Quando Cervellati conferma che, dal Comune, gli sono arrivate delle tavole in cui emergeva (dal colore) che Palazzo Gherardi era proprietà privata, evidentemente non si è trattato di un errore, ma della pianificazione futura del centro storico in cui, e il “Comitato Salviamo il Classico” lo ripete da anni, la speculazione edilizia era già stata decisa. Ecco perché ho detto e ripeto che Cervellati si è limitato a offrire copertura ideologica a scelte assunte a monte. Lo ha confermato lui stesso smentendo la stessa Angeloni la quale, per prendere tempo ed attendere che si calmino le acque, parla di proposta ricevuta unilateralmente da Cervellati sulla quale bisognerà discutere. Peccato che, oltre ad essere smentita dai fatti così come da loro stessi ricostruiti, la signora di Monterado sia stata seccamente smentita dall’assessore Campanile in commissione urbanistica quando ha schierato la Giunta sul progetto “appartamenti di lusso”. Ecco il quadro: si contraddicono a vicenda, zoppicano, farfugliano, aggiungono bugie per coprire bugie. Ma chiedono di abbassare i toni. Va bene. A patto che la smettano di prenderci in giro.
Roberto Paradisi Consigliere comunale Liberi per Senigallia
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