Dubito che quanto sto per dire possa rasserenare il clima interno alla maggioranza; mi limito ad offrire un contributo per fare chiarezza, anche perché non amo il ruolo di capro espiatorio nel quale mi si vorrebbe confinare. E’ vero, in Commissione ho rivolto aspre critiche all’Assessore Campanile, pur cercando di fare la mia parte per contenere l’irruenza ostruzionistica dell’opposizione.
Purtroppo ho un difetto: non riesco ad assolvere gli ordini impartiti unilateralmente, tanto più se trasmessi dalle pagine dei quotidiani. E’ un impulso più forte di me, preferisco i percorsi scelti insieme, le pagine bianche scritte a più mani. Quindi, l’Assessore avrebbe pensato di dimettersi per causa mia. Lui infatti se ne infischia che nessuno (nemmeno una persona) della maggioranza abbia espresso pubblicamente condivisione sulla trasformazione di Palazzo Gherardi in residenza, previa vendita dell’immobile; né il Sindaco, né un assessore, né un consigliere, né un rappresentante politico. Ma, evidentemente, la parola di uno (appartenente alla maggioranza, ma non al suo partito) pesa molto più del silenzio di tanti che fanno capo al suo stesso partito. Lo ammetto: non mi sono accorto che le carte del Piano Cervellati prevedevano quella destinazione; tuttavia si tratta di una distrazione molto diffusa anche tra gli addetti ai lavori, forse perché sono stati illustrati più diffusamente altri particolari (Orti del Vescovo, passerelle e scapitozzamenti), ma mai Palazzo Gherardi e non perché la destinazione residenziale fosse scontata e nota a tutti. Il Sindaco afferma che il Piano ripropone “la sua tipologia storica originaria”, fatto che “non impedisce in alcun modo che l’Amministrazione Comunale, attraverso l’approvazione di uno specifico progetto di opera pubblica, lo caratterizzi come luogo sede di attività culturali” e aggiunge che “la cessione di proprietà non è minimamente all’ordine del giorno”. Sono parole che fanno onore al Sindaco ed è un piacere leggerle, anche perché consentono un dibattito aperto e civile, pari a quello che si sta svolgendo attorno al futuro di Piazza Simoncelli. Voglio solo sottolineare, infine, che l’intervista dell’Assessore dello scorso 22 febbraio, che ha dato origine alle polemiche di questi giorni, aveva ben altra impostazione!
Roberto Mancini Gruppo Consiliare del Partito della Rifondazione Comunista
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