Non credo ci sia persona più distante del sottoscritto dalle idee di Rifondazione Comunista. Difficile, in termini ideali, condividere, con chi ancora si richiama all’ideologia di Marx, persino una virgola. E’ proprio per questo motivo però che devo pubblicamente riconoscere a Rifondazione Comunista di Senigallia una coerenza ed una onestà intellettuale, sul piano amministrativo, encomiabili
Evidente la differenza tra questo partito, che, pur con qualche concessione di troppo al governo Angeloni, ha comunque mantenuto la schiena dritta e i loro colleghi verdi. Il partito di Ceresoni è prono ai voleri del sindaco, alle sue bizzarrie, ai suoi umori, alle sue scelte arbitrarie e spesso calate con una dose di arroganza politica e personale. Mai, come in questa legislatura, i verdi hanno rappresentato la servitù politica acritica della casta che governa la città, dimostrando loro stessi di trovarsi a proprio agio tra i privilegi del palazzo. Un plauso dunque non può non andare all’assessore Rebecchini, che ho sempre stimato per la sua correttezza personale ed educazione. Un assessore che, anche a fronte degli attacchi politici legittimi della minoranza (più volte personalmente ho criticato, anche aspramente, scelte di politica turistica), ha sempre mantenuto un contegno istituzionale senza mai assumere l’atteggiamento sprezzante, autoritario e di ostentata e imbarazzata indifferenza assunto abitualmente, ad esempio, dal sindaco Angeloni o dall’assessore Mangialardi. Anche dallo stile personale si riconoscono le persone intellettualmente oneste. Detto questo, occorre prendere atto di un fatto: non esiste più la maggioranza che aveva vinto le ultime elezioni. Il sindaco non è più legittimato a governare. Quel rapporto si è sfaldato per gli stessi motivi che hanno portato l’opposizione in blocco a denunciare una emergenza democratica in città. E’ grave che, a causa degli atti arbitrari del sindaco, del presidente del consiglio e di esponenti del governo civico non possa esistere un normale rapporto dialettico tra maggioranza e opposizione. E’ grave che alla opposizione, voce di tantissimi cittadini, venga addirittura negato il diritto di parola per poter discutere e anche perorare le cause di tanti cittadini che hanno presentato puntuali osservazioni contro una pratica, quale la variante arceviese, intrisa di vessazioni, scelte sbagliate, favoritismi, penalizzazioni gratuite. E’ grave che, pur di poter parlare in un consiglio comunale che dovrebbe essere espressione di democrazia, l’opposizione sia costretta ad usare i megafoni perché il presidente del consiglio spegne di microfoni della minoranza. In queste ore sto ricevendo le telefonate di tanti cittadini disperati che si sono visti privati della possibilità di realizzare un appartamentino per i propri figli, realizzare un garage, ampliare degli spazi. Altro che interessi dei palazzinari! Con la variante arceviese si sono colpiti i piccoli lotti di privati cittadini. Una scelta che, guarda caso, favorisce le grandi imprese del mattone e gli interessi intoccabili di chi deve vendere immobili in un mercato che sta diventando problematico. Era questa la città del futuro promessa da Luana Angeloni?
Roberto Paradisi Consigliere comunale
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