Questa mattina, (venerdì 28 marzo ndr) con una irruzione a sorpresa a Palazzo Gherardi, abbiamo impedito ai furbetti dell’Amministrazione comunale di portare a termine un’ipocrita operazione di illusionismo. L’altro giorno avevo inviato una richiesta di sopralluogo presso Palazzo Gherardi all’Ufficio patrimonio per il prossimo lunedì quando, con il senatore Francesco Casoli, procederò ad una nuova ispezione dell’ex liceo Classico.
Ieri mattina, in tempo di record, l’Amministrazione comunale ha dato mandato ad una ditta privata di portare via in fretta e furia tutte le sculture di proprietà del museo dell’Informazione, conservate nelle ex stanze dei laboratori del “Perticari” tra l’umidità e l’immondizia al fine di nascondere la reale situazione al parlamentare marchigiano. Raccogliendo la segnalazione di un cittadino che aveva notato movimenti sospetti davanti alla sede storica del liceo, insieme ai consiglieri comunali Corinaldesi, Marcantoni e Schiavoni, ho raggiunto Palazzo Gherardi per verificare cosa stesse accadendo. Al nostro arrivo, nelle stanze del “Perticari”, vi erano due operai di una ditta privata, senza nessun responsabile del Comune di Senigallia. Un fatto di particolare gravità, visti anche i noti trascorsi legati al colossale furto e alla situazione di degrado e abbandono in cui versa Palazzo Gherardi. Alle nostre precise domande gli operai hanno risposto che il Comune aveva incaricato la loro ditta di ripulire Palazzo Gherardi e di portare via le sculture presenti. Chiaro il tentativo di mascherare al parlamentare marchigiano la situazione di Palazzo Gherardi ed evitare uno scandalo nazionale. La nostra visita inaspettata, tra l’imbarazzo anche di un funzionario comunale accorso dopo circa 15 minuti dal nostro arrivo e che non ha trovato di meglio da riferire che il trasferimento delle sculture era stato già programmato, è servita sia a denunciare ai giornalisti convocati tempestivamente il tentativo del Comune di mascherare all’ultimo momento la situazione, sia a testimoniare l’ulteriore evoluzione del degrado e della fatiscenza dello storico palazzo che vorrebbero trasformare in appartamenti di lusso. Un tentativo, quello dei furbetti dell’Amministrazione, goffo, pacchiano e davvero molto ingenuo, visto che sono stati colti con le mani nella marmellata. Ora si comprendono i motivi per i quali, l’ultima volta, era stato impedito dall’Amministrazione l’accesso a Palazzo Gherardi. Non avevano avuto il tempo di rimediare, almeno esteticamente, alla loro colossale inerzia e incuria. Si sarebbero qualificati per quello che effettivamente sono.
Roberto Paradisi Consigliere comunale
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