Nella commissione del 30 aprile, convocata per spiegare cosa è successo e cosa ci aspetta con i lavori fatti dalla Sacramati presso l’ex G.I.L., ho capito che, comunque vada, perderemo. Spero di dimostrare, e per una volta mi auguro di aver torto, sul perché della mia conclusione. Già nelle riunioni precedenti l’assessore Guzzonato ( una delle poche persone che mi ha fatto capire il problema) ci ha ricordato che il bando di gara d’appalto, relativo ai lavori presso l’ex G.I.L., prevedeva, in caso di contrasto insanabile con la ditta Sacramati, il lodo arbitrale.
Detto lodo richiesto, nel dicembre del 2005, dalla ditta Sacramati ha emesso( nel luglio del 2007) una sentenza ( esecutiva ed immediata) che condanna il comune di Senigallia a pagare alla medesima una somma intorno ai 2 milioni di euro ai quali occorre aggiungere le spese legali, spese per arbitrato e altri costi indiretti per raggiungere la cifra finale di circa 2,5 milioni di euro. L’amministrazione comunale di Senigallia, convinta delle proprie ragioni, ha presentato ( dicembre 2007), alla corte di appello di Roma, un atto d’impugnazione per dimostrare la nullità del lodo. La corte d’appello non ha accolto( febbraio 2008) l’istanza di sospensione.( per questo dovremo pagare). La corte d’appello ha rinviato, nel merito, alla prima udienza del dicembre del 2012. ( questa volta speriamo di avere ragione) In più occasioni l’assessore ci ha ricordato che non dobbiamo meravigliarci del fatto che il lodo arbitrale ci ha dato torto in quanto, in base ai dati statistici, nel 95% dei casi, il lodo arbitrale, nel caso di controversie con privati, dà torto alle istituzioni pubbliche. La grave “cappella” commessa è da attribuire, pertanto, a chi allora ha redatto il bando relativo alla gara per l’appalto dei lavori da effettuarsi presso l’ex G.I.L. Conoscendo ( e i signori 100.000,00 euro non potevano non conoscerlo) il dato statistico, sul probabile giudizio del lodo arbitrale, perché, senza averne nessun obbligo, è stata inserita una clausola capestro ( nel 95% dei casi) per l’ente che lo stra-paga? In poche parole: Se il dirigente ai lavori pubblici, che allora ha redatto il bando di gara, non avesse previsto ( era sua facoltà) l’arbitrato, oggi il comune di Senigallia, siatene certi, non doveva sborsare la somma di 2,5 milioni di €. Con questa “accetta sul collo” il dirigente, per tutta la durata dei lavori, doveva evitare,( nel senso di saper prevenire) a tutti i costi, di litigare con la Sacramati in quanto la ”cappella”, nel frattempo poteva lievitare. Già, il giorno della consegna dei lavori ( 10/12/2003), però, in base alle affermazioni del responsabile della ditta BIOAIR, ( sub appaltatrice illecita della Sacramati) il P.I. Pettirossi Ernesto ( dipendente della stessa BIOAIR ) è stato riconosciuto essere il capo cantiere responsabile dei rapporti con il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione. ( il primo giorno; il primo errore) Il 31/01/04 lo stesso Pettirossi firma il rapporto come capo cantiere. Il dirigente ing. Roccato afferma, invece, di conoscere la presenza della BIOAIR, all’interno della ex G.I.L., solo alla presentazione dello Stato Avanzamento Lavori del settembre 2004. Sul perché oggi questa “cappella” è diventata, con ogni probabilità, una “cattedrale da… €” è facilmente intuibile in quanto alla certezza di dover pagare, oggi, questi ulteriori 2 milioni di euro, si aggiunge l’incertezza della sentenza finale( speriamo favorevole al nostro comune) che arriverà, quasi sicuramente, non prima dei prossimi 8 anni. Chi ci garantisce che poi la ditta ( in caso di sentenza a noi favorevole) sarà in grado di liquidarci quanto dovuto? Chi ci garantisce che sarà ancora in vita? Chi pagherà le future ( e laute ) parcelle per gli avvocati e per i tecnici? Oggi capisco perché, per l’occasione, il consigliere Bittoni Fiore, che per primo aveva intuito la gravità della situazione, per primo richiese, con fermezza, le dimissioni dell’ing. Roccato al quale ( sentite sentite) è stata affidata poi anche l’urbanistica. Oggi capisco perché la maggioranza ha respinto la richiesta dell’opposizione relativa alla nomina di una commissione d’inchiesta. Non vorrei che al momento del futuro giudizio finale, dal mio attuale nipotino, mi sentirò dire: L’operazione è perfettamente riuscita; ma l’ammalato è morto!
Il consigliere Floriano Schiavoni
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senza il comune senso del PUDORE? Scritto da Visitatore anonimo il 2008-05-03 13:01:50 Un bel lenzuolo-cartellone con i conti del dovuto-sprecato a Sacramati e a tutti gli altri, per l'inaugurazione ex-GIL ci starebbe carino!
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