Pubblicato venerdì, 09 maggio 2008 16:01 - 3425 -
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"Giustizia è fatta" |
DICHIARAZIONE AVV. ROBERTO PARADISI
“Dopo un calvario di oltre due anni subito da tre liberi cittadini che hanno avuto il coraggio civico di muovere legittime e fondate critiche al sindaco e alla Giunta, giustizia è fatta. Non avevo dubbi sulla decisione finale del Giudice, soprattutto dopo aver ascoltato in aula, in evidente imbarazzo, lo stesso sindaco Angeloni e la ex dirigente De Paulis che si erano palesemente contraddette dimostrando la verità di quanto dichiarato da Anna Maria Bernardini nel suo articolo. E’ una bela giornata per la democrazia liberale e per la libertà di parola. E’ una bella giornata per la nostra giustizia. Occorrerà ora aprire una seria riflessione sull’uso disinvolto delle querele (con esborso di denaro pubblico) da parte di questa Amministrazione. Adesso qualcuno dovrà rispondere del proprio operato”.
Ieri mattina (venerdì 9 maggio) il giudice del Tribunale penale di Senigallia ha assolto con formula ampia Claudio Cavallari, Claudio Marcantognini e Anna Bernardini denunciati dal sindaco Angeloni e dalla Giunta comunale per diffamazione a mezzo stampa in seguito a due articoli usciti sul periodico Sprint nel maggio del 2004. Il Giudice, con una sentenza arrivata dopo dieci udienze in cui sono sfilati vari testimoni e lo stesso primo cittadino, ha sposato in pieno la linea difensiva dell’Avv. Roberto Paradisi che ha sempre rivendicato la piena legittimità di quanto scritto dagli articolisti difendendo la verità delle accuse mosse alla Giunta e il diritto di critica politica. “Non sono qui tanto a difendere i tre imputati – aveva attaccato con la propria arringa il legale – ma sono qui a difendere oggi il più elementare principio di democrazia: il diritto di critica in uno stato liberale di diritto”. Il legale del giornalista Cavallari e dei due esponenti della lista civica Liberi per Senigallia Marcantognini e Bernardini ha parlato di una vera e propria intimidazione verso la stampa libera difendendo, in oltre un’ora e mezza di aringa finale, parola per parola il contenuto degli articoli incriminati. Il Giudice ha riconosciuto sia la pertinenza degli argomenti sia l’esercizio di un legittimo diritto di critica ed ha prosciolto tutti e tre gli imputati con la formula ampia (“il fatto non costituisce reato”). Due erano gli articoli sotto accusa per i quali la Giunta comunale si era costituita parte civile con l’avvocato Lucio Monaco di Pesaro: uno riguardante un’intervista rilasciata dal sindaco Angeloni al giornalista Alceo Moretti di Marche Domani, l’altro relativo alla polemica sul passaggio dal diritto di superficie al diritto di proprietà voluto dall’Amministrazione comunale. Sprint, in quest’ultimo caso, aveva criticato aspramente il comportamento dell’Amministrazione parlando, in un passaggio dell’articolo, di una sorta di “speculazione edilizia” e accusando la Giunta di raccontare cose false ai cittadini in assemblea. Il caso della querela e della costituzione di parte civile del sindaco nei confronti di avversari politici era anche esploso in consiglio comunale quando tutta l’opposizione abbandonò l’aula per protesta con il vice-sindaco Guzzonato rimasto a difendere l’operato della Giunta. |