L’ “uscita” di Rifondazione Comunista dalla maggioranza e dalla giunta è stato un atto molto ponderato, forse fin troppo ponderato, dettato dal forte dissenso proprio sulla politica urbanistica senigalliese, non certo per un atto di ira improvviso
Oggi i verdi, nel loro comunicato, fingono di meravigliarsi. Ma lo sanno bene, partecipavano come noi alle riunioni di maggioranza, e il nostro dissenso sulla politica urbanistica era esplicito e palese. Il precedente assessore all’urbanistica Campanile si era addirittura ”indispettito”, arrivando a presentare delle dimissioni, non sopportando le critiche che provenivano da rifondazione comunista (come lui stesso poi ha dichiarato alla stampa). I verdi, sono stati e sono sempre allineati al “pensiero unico” imposto e, spesso, mandati in avanscoperta a difendere l’indifendibile, questa è la triste realtà. Quando un problema presenta complicanze di tipo ambientale, i verdi locali sono sempre pronti e in prima linea a fare da torre a delle decisioni già prese. Per carità, non facciamo gli ipocriti, ma di quale confronto oggi si parla? Il confronto, in verità, non c’è mai stato, il confronto di questa amministrazione sulla complanare è ormai pura finzione come, purtroppo, accade anche per altre situazioni. Ancora oggi i verdi sono in prima linea a difendere la complanare, come sono stati in prima linea a difendere l’ultima variante al PRG che prevede decine di migliaia di metri cubi di cemento. Mentre, ad esempio, lamentano il caos determinato dalla vicinanza del casello autostradale al centro cittadino, decidono assieme al PD di creare, proprio nella area già caotica, un altro grande attrattore di traffico che è il centro direzionale e artigianale. L’incoerenza ci pare lampante. Con la complanare si persevera in decisioni frutto di progetti estemporanei, mancando completamente una qualsiasi progettualità urbanistica a medio e lungo termine. L’organizzazione e la continua trasformazione del territorio seguono, quindi, linee e processi che poco hanno a che fare con le proposizioni di un buon piano. Il patrimonio comune, il territorio, l’ambiente, il paesaggio, diventano merce di scambio per consentire urbanizzazioni ed edificazioni. Cari amici verdi, state certi e tranquilli che non vi tiriamo per la giacca, proprio no, ognuno si assume le proprie responsabilità e va per la sua strada. In un recente convegno organizzato da RC a Senigallia, con la presenza del prof. Asor Rosa, presidente dei comitati toscani, abbiamo ribadito che la cementificazione indiscriminata dei suoli va fermata, anche a Senigallia. Se non dovesse ciò accadere, la stessa economia del territorio, in prospettiva, subirà ulteriori danni gravi. Parliamo assai spesso di sviluppo sostenibile e secondo noi “sostenibilità” non significa apportare qualche modifica ecologica ai sistemi produttivi, ma significa non lasciare ai posteri meno risorse di quante ne possiamo godere. Per risorse intendiamo non soltanto le quattro fondamentali – acqua, aria, terra ed energia – ma anche cultura, storia e bellezza. E’ il momento per riprendere ed estendere la tutela dei valori che la natura e la storia hanno sedimentato nel territorio, è necessario adoperarsi veramente per accrescere la sua qualità. Il nostro agire va in questa direzione, nessuna scelta improvvisa o dettata da calcoli elettoralistici.
Mi pare che voi verdi difendendo perfino la prossima edificazione nei pressi della cava di San Gaudenzio, avete stabilito una forte distanza da rifondazione comunista. Permetteteci di dirvi che ci sentiamo molto distanti da voi e invece vicini alla protesta in corso. La previsione dell’’uso del casello di Montemarciano per deviare il traffico pesante di attraversamento rappresenta un nuovo e forte argomento a favore della inefficacia della complanare stessa che dall’’inizio venne presentata proprio come lo strumento per liberare via Leopardi e la statale dai camion. Ma se i cosiddetti “bisonti” verranno preventivamente indirizzati sulla A 14, e lo stesso sindaco ha dichiarato che la complanare servirà come collegamento tra quartieri e non sarà strada di attraversamento o circonvallazione, a che serve un’opera da 100 milioni di euro? Allora, così come nessuno potrebbe sensatamente proporre di accrescere il flusso veicolare sulla statale o sulle altre vie più trafficate (Cellini, Stradone Misa, Po, Giordano Bruno, 4 Novembre, Petrarca, Capanna, Mercantini, Leopardi, ecc.), come si può proporre che i medesimi quartieri si facciano carico sia dell’’autostrada che della complanare? Che visione dell’’interesse generale è mai questa? Ribadiamo la nostra posizione, oggetto già di una mozione presentata in consiglio comunale, individuando , “come scelta efficace e praticabile per il governo del traffico di attraversamento nord/sud del territorio comunale, l’utilizzo dell’arteria autostradale migliorata e adeguata dalla costruzione delle terze corsie, adottando e realizzando opportune scelte progettuali sull’asse della A 14 a nord e a sud dell’abitato cittadino, tramite la previsione di due specifici caselli di entrata e uscita. In considerazione del danno che il tracciato della A 14 ha arrecato e arreca alla città di Senigallia, del fatto che altre opzioni progettuali non sono allo stato praticabili, dei risparmi ottenuti con la rinuncia della costruzione delle bretelle, venga prevista la gratuità per i veicoli che ricorrano alla A 14 per la sola tratta di attraversamento cittadino”.
Luigi Rebecchini Segretario PRC Senigallia
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via leopardi ,di nuovo code Scritto da Visitatore anonimo il 2008-09-06 13:24:29 Con il ristrigimento di via Leopardi,nei pressi del ponte portone,senza segnaletiche previste,è molto pericoloso transitare sia a piedi che in auto:sono tornate le famose code di traffico .A cosa è servito la costruzione del mega ponte Zavatti????
| complanare Scritto da Visitatore anonimo il 2008-09-06 13:28:35 Se la complanare sarà studiata ed elaborata con la responsabilità ,verso la vivibilità dei cittadini residenti,come il mega ponte Zavatti,allora no,GRAZIE. | |