Pubblicato martedì, 23 settembre 2008 18:00 - 5569 -
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In ricordo di Emeric: Un'oscura luminosità |
La ricerca di Emeric Jacab nasce inizialmente da un confronto con la scrittura, la grafia; il segno inintelligibile che diviene senso, significato, apparizione.
La scrittura non è fatta per essere intesa, non perché sia difficile od oscura, ma perché chiara nella sue nerezza. Il nero quindi come passaggio da negazione ad affermazione; da oscurità a luce, dualità esemplari tra texture come grafia e segno come espressione. Il nero dagli stessi significati, il non-colore, che nelle sue incisioni diviene il colore per eccellenza. Molto si può dire sul simbolismo di questa tinta che contiene in sé sia il negativo che il positivo, sia la luce, che la tenebra. Interessante cercare correlazioni poiché l’uso di questo colore e la tecnica che l’artista usa, hanno simbolicamente una stretta connessione. Intanto c’è da dire che il nero non è soltanto negazione, anzi rappresenta spesso l’inizio e la fine di un cammino interiore di intensa spiritualità, intendendo la stessa come possibilità di accesso al sacro, all’altrove, al di là di ogni fede religiosa. Le nero è anche il colore della materia prima, dell’indifferenziazione originaria del caos primordiale da cui tutto ha inizio, Nell’opera di Emeric, il nero assume valore totale, estendendosi al di là del suo semplice essere tinta e divenendo materia e sostanza originaria. La stessa tecnica incisoria caratterizzata da stadi successivi, ha forti affinità con la tecnica alchimistica; ecco quindi che l’artista diviene l’iniziato che utilizzando il bianco cartaceo il nero-materia, libera l’immagine e suggerisce la presenza del vuoto. Il segno stesso mantiene questa ambivalenza, da grafia scritturale, muta in semplice grafia, quasi dei graffi che incidono sottilmente l’impianto compositivo della lastra. Altrove appare una diafana immagine, quasi una evocazione ectoplasmica, una ambigua presenza che non si sa se sia assorbita da nero fondale o evocata come immagine luminosa dalla oscurità. L’opera grafica di Emeric Jakab raggiunge quindi alti vertici espressivi, attraverso una tecnica esemplare che pur operando per riduzione e sintesi, mantiene intatta una ricchezza di soluzioni espressive ed una profonda stratificazione di significati.
Prof. Maurizio Cesarini - Senigallia |