Il circolo “Sviluppo economico & Servizi” di Senigallia, rappresentato dal portavoce Tarcisio Torreggiani, residente a Senigallia in via Don Minzioni n.30 VISTI GLI ELABORATI DEL PIANO: Considerato che gli obiettivi programmatici di fondo non sono stati raggiunti e specificamente:
A) Non c’è recupero di magnificenza in quanto, al di fuori degli interventi di restauro e ripristino per gli edifici, non compare nessuna idea forte in grado di apportare valore aggiunto. B) Non si intravede la possibilità di un recupero sostanziale di abitanti al proprio interno in quanto l’eventuale incremento di questi ultimi, potrà essere proporzionale solo all’incremento delle nuove superfici ottenibili dalle sopraelevazioni, se e quando possibili e comunque insignificanti. C) Non si intravede nessuno studio articolato sulla mobilità finalizzato all’espulsione del traffico e anche l’indicazione dei parcheggi è espressione di valutazioni sommarie. Pertanto si suggerisce un ridimensionamento della struttura del piano, lasciando pienamente funzionali le sole norme attuative per gli specifici interventi edilizi. A seguito di quanto esposto: CHIEDE 1) Di eliminare le passerelle di progetto così come previste dalla tav. 10 P in quanto di nessuna utilità funzionale e scarsa qualità decorativa. In alternativa si propone uno studio del “river front” impostato sul concetto di piazza fluviale tra l’attuale ponte Garibaldi e il ponte della statale, con la trasformazione del primo, incapsulato e ampliato, in ponte monumentale,(tav..1) con due nuovi attraversamenti ciclopedonali, per brevi tratti paralleli all’asse del canale, sostenuti da travi in legno lamellare appoggiate agli argini, segmenti della più estesa passeggiata lungo l’asta fluviale che si estende dall’entroterra fino al porto. Propone altresì un percorso carrabile rotatorio orario, con funzione di collegamento centro storico mare-area Sacelit, esteso tra il ponte del corso e l’ipotizzabile nuovo ponte di collegamento dei lungomari, utilizzando i sottopassi esistenti di via Perilli e di via Dogana Vecchia che, portati a senso unico, saranno in grado di restituire una carreggiata all’utilizzo del percorso ciclo pedonale (tav. 2)
2) Di prevedere, innestandosi al percorso indicato al punto 1), un collegamento passeggiata diretto, tra Piazza Roma e l’area Sacelit e i lungomari, contenuto in un area, comprendente le piazze Simoncelli e Manni, da stralciare e identificare come in (tav. 3), in un successivo studio di inquadramento operativo, tenendo aperto ogni possibile ruolo di piazza Simoncelli.
3) Di estendere l’ambito unitario di intervento degli “orti dei vescovi” fino al fiume, includendovi il tratto di strada di via Delle Caserme e i sedimi degli attuali bar dei cacciatori e del bocciodromo, con una proposta di un intervento di ristrutturazione che riproponga sul fronte fluviale una nuova ala di portici rispettosa della “skay line” esistente, con identiche caratteristiche tipologiche. Si acquisirebbe il doppio vantaggio di un formidabile recupero estetico e di un maggior aumento delle volumetrie, come ipotizzato nella (tav. 4)
4) Di modificare come in (tav. 4) l’ambito unitario di intervento sul “seminario” con un edificato diverso, in quanto gli edifici previsti dal piano, come ricostruzione storica, mai potranno essere realizzati per un deficitario piano di fattibilità che non da volumetria sufficiente a sostenere dal punto di vista economico quell’intervento, che demolisce edifici in buone condizioni, come quello delle poste e del circolo la Fenice, ed è fuori da qualsiasi logica accettabile, la riproposizione di una strada o camminamento di nessuna utilità pratica, con problemi per la realizzazione di affacci e a rischio sicurezza perché largo solo 2,5 metri.
5) Di stralciare dal piano, relativamente all’articolo5.2, “ambito di riqualificazione urbana”, l’intervento C incrocio della penna, da ridefinire con un piano di riqualificazione alternativo, da inserire in un più vasto e integrato studio di inquadramento operativo, allo scopo di assicurare una migliore organizzazione complessiva di tutta la zona di pertinenza come indicata nella (tav. 5). Tale necessità deriva dalle motivazioni che seguono: - dalla necessità di rivedere la viabilità indicata, nelle tavole di progetto, in prossimità dell’incrocio Penna, in quanto l’impianto viario con il doppio senso di via Leopardi nella sua parte terminale e il difficile accesso al lungomare, renderanno la rotatoria circolare, non funzionale. Si fa inoltre osservare la difformità con l’altra rotatoria contenuta nella scheda norma che la prevede a punte e quindi impraticabile per qualsiasi tipo di veicolo. - dalla necessità di finanziare le opere di riorganizzazione viaria, possibile solo attingendo e negoziando risorse dalle zone di riqualificazione urbana in cambio di consistenti incrementi di volumetria. - Dalla necessità di porre ordine in merito all’interrato previsto sul fronte della stazione che vede un ventaglio di ipotesi opposte: il piano del centro storico che lo utilizza a parcheggio, la variante costiera che lo prevede ad attraversamento commerciale, oltre alle ipotesi, ancora diverse, avanzate dall’Atelier di progettazione urbana.
6) Di prevedere l’attraversamento carrabile del centro storico con l’inversione dei sensi su via Cavallotti e via Pisacane, (tav. 6) in modo da realizzare un percorso orario che, assicurando una migliore fluidificazione del traffico, eliminerebbe il rischio di espulsione dal centro storico e l’intoppo oggi presente all’intersezione di via Pisacane con via Portici Ercolani.
7) Di prevedere ed estendere anche alle zone B1 e B2, la possibilità di sopraelevare, per ragioni estetiche, che portino a meglio uniformare il fronte delle altezze sulla strada, da assoggettare all’approvazione del consiglio comunale. Di tutelare il privilegio di affaccio, per l’edificio più alto di almeno un piano, nei casi di edifici prospettanti separati da una corte, con l’edificio più basso abilitato alla sopraelevazione. Si propone l’arretramento della sopraelevazione alla distanza non inferiore ai 10 metri dal fronte finestrato dell’edificio più alto.
8) Di depennare, nelle richieste di cambio destinazione consentiti all’interno del centro storico, gli oneri previsti dalla monetizzazione dei posti macchina.
Tarcisio Torreggiani
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IL CIRCOLO NON ESISTE PIU' Scritto da Visitatore anonimo il 2008-12-03 13:54:47 IL CIRCOLO NON ESISTE PIU'!!!!!! LA MARGHERITA NON ESISTE PIU'!!!!! QUALCUNO LO DICA A TORREGIANI E NEL PD NON E' STATO ELETTO COME COORDINATORE.....LO HANNO SANCITO GLI ELETTORI.....
| Scritto da Visitatore anonimo il 2008-12-05 11:25:15 So che rispondere a un Vigliacco che si cela dietro l'anonimato è tempo perso. Comunque è Certo che la Margherita non esiste più e quel pò che poteva portare in dote nella nuova compagine è stato svenduto per obiettivi personali. Il circolo non esiste? come Margherita no, è vero! ma siamo certi che sia proprio così se per avere una occasione per dibattere temi politici o amministrativi accorrono dalle 30 alle 60 persone? la verità è che il Partito Democratico si sta scoppiazzando Berlusconi nei modi e nei termini di interpretazione della democrazia e della politica. E se la fame e sete di politica di partecipazione che hanno gli uomini e le donne di questo Paese e di questa Città non è soddisfatta dalle forze politiche, allora crescono comitati, circoli e Associazioni. Certo che il PD ha suoi circoli con coordinatori "prefabbricati" e "garantiti", ma qualcuno sa cosa stanno facendo? Se, in questa Città, il PD vuole evitare di emulare le vicende politico-amministrative di Fano e Falconara è ora che cambi rotta. Tarcisio Torreggiani | |