Pubblicato giovedì, 29 gennaio 2009 18:46 - 2291 -
Condividi
|
Roberto Mancini: poca chiarezza nella questione Gestiport |
Nella seduta del 28 u.s., il Consiglio Comunale ha esaminato la questione della cessione delle azioni Gestiport, oggi di proprietà del Comune. La pratica non è stata presentata con sufficiente chiarezza da parte della Giunta, soprattutto perché è mancato un ragionamento programmatico complessivo circa il futuro del porto, la destinazione e l’utilizzo degli spazi che saranno a disposizione una volta ultimati i lavori attualmente in corso, non essendo stato ancora presentato ufficialmente il nuovo Piano Particolareggiato dell’area portuale.
E’ evidente la difficoltà di orientarsi e decidere quando si prende in esame un pezzo del problema alla volta. In conseguenza di ciò, è altrettanto poco chiaro il motivo per cui Giunta e maggioranza abbiano preferito mettere in vendita solo la metà delle azioni disponibili, lasciando l’altra metà ad un futuro e ad acquirenti indeterminati. Cosa o chi si sta aspettando? Nonostante le ripetute domande, ben poco è emerso. Un passo avanti, invece, è stato fatto circa le caratteristiche che dovranno possedere i privati che acquisteranno le azioni, i quali dovranno operare in corrispondenza di interessi pubblici prevalenti. Questi erano indicati in modo generico nella proposta di delibera della Giunta (si parlava solo di “innovazione e sviluppo”), ma con un emendamento del sottoscritto - approvato all’unanimità dei presenti - è stata inserita la finalità dell’occupazione, cioè della creazione di posti di lavoro in area portuale. I nuovi soci di Gestiport dovranno soddisfare il requisito di offrire lavoro, non limitandosi al mero possesso delle azioni. Il porto è un ambito storico dell’economia cittadina e Senigallia può ambire a rafforzare l’importanza delle attività che lì vengono svolte. Non vorrei che di nuovo succedesse quanto è accaduto in Via Carducci al Foro Annonario, dove ad opere anche apprezzabili è seguito il deserto o quasi delle attività artigianali e commerciali. Certamente, inserire la finalità occupazionale in un atto del Consiglio non risolve i problemi, ma almeno è certo l’obiettivo da perseguire, prima nemmeno accennato. Per il nuovo porto sono stati spesi alcuni milioni di euro pubblici: è giusto che ci si impegni per una ricaduta significativa a vantaggio della cittadinanza, in primo luogo in termini di occupazione.
Da Roberto Mancini Gruppo Consiliare del Partito della Rifondazione Comunista |
Ultimo aggiornamento ( giovedì, 29 gennaio 2009 18:56 )
|