Capiamo che a seguito della vicenda del presunto stupro avvenuto in zona tutto viene posto sotto la lente di ingrandimento dei media e della stampa, ma a nostro avviso la ricerca dello scoop ad ogni costo e dei titoli eclatanti deve avere un limite. E soprattutto quando lede l'immagine del lungomare di senigallia che sabato apriva ufficialmente i battenti alla stagione primaverile. Il titolo recitava "Giovani e ubriachi, una movida da sballo/ I ragazzi di Senigallia si scatenano nel week end". In prima pagina. Nell'articolo all'interno un altro titolo ad effetto. "Sabato da sballo già ubriachi alle 22/ Sul lungomare e in centro la movida si scatena. Interviste-choc: "Lo stupro? Per i ragazzi tutto come prima". Un titolo e un occhiello che lasciano di stucco.
Utilizzare questo genere di parole, allegandole a delle immagini del lungomare,
portano sicuramente Senigallia sotto una pessima luce tanto più che la foto che accompagna il servizio ne smentisce i contenuti. Infatti la foto ritrae ragazzi normalissimi, ben vestiti, in attegiamenti civilissimi, che chiacchierano e scherzano davanti ad un bar. Guardando attentamente le immagini non abbiamo potuto fare a meno di notare che anche l'ambiente circostante risulta sgombro da vetri, bottiglie rotte o da cartacce. Insomma nulla di quella foto lascia intuire atteggiamenti malsani o di disturbo.
Infatti quando poi si va a leggere l'articolo si scopre che in realtà il presunto bronx diventa per i giornalisti un semplice sabato sera come tutti gli altri,che qualche automobilista ha alzato un pò troppo il gomito, che qualche patente è stata giustamente ritirata e che alcune macchine erano in divieto di sosta.
In breve tra tanta bella gente che si diverte in maniera intelligente c'è qualche cretino che non ha ancora imparato a divertirsi senza esagerare. Leggendo ancora l'articolo si scopre che il presunto stupro non ha lasciato traccia alcuna nella psiche dei giovani e che tutto è filato liscio. Come sempre a Senigallia città tranquilla e sicura e quasi mai fuori dalle righe. Di spalla a questo articolo poi alcuni baristi spiegano, abbastanza chiaramente come sia impossibile per gli esercenti dei locali notturni controllare capillarmente la somministrazione di alcolici, poichè spesso alcuni gruppetti acquistano le bottiglie di alcolici un qualche discount e li tengono nelle macchine per averne accesso senza limiti di orario.
Detto questo vogliamo evidenziare alcuni particolari che ci saltano all'occhio. Ad esempio c'è una palese discrepanza tra i titoli urlati e i contenuti di tutt'altro tenore, il tutto ad uso e consumo della vendita di qualche copia in più. Purtroppo però l'esperienza ci insegna che la maggior parte dei lettori di tutta la regione e della città (in particolare i più giovani) sovente si fermano alla lettura del solo titolo di testa e dell'occhiello, tralasciando la lettura integrale del pezzo. Questo ci deve (e vi deve) far riflettere sul danno che un titolo del genere può arrecare all'immagine di un lungomare che tenta faticosamente di uscire dalle nebbie invernali.
Inoltre
titoli del genere creano soltanto confusione, ansia e paura ingiustificata nelle famiglie e nei giovani della città e paradossalmente assomigliano ad un sorta di invito ad alcune fazioni di balordi che potrebbero erroneamente credere di trovare a senigallia un ambiente a loro favorevole. E' legittimo domandarsi come mai da qualche anno all'alba della stagione estiva invece di incoraggiare la bella gente dell'entroterra a riversarsi con tranquillità sul lungomare, e a prepararsi ad accoglierli con professionalità ed ospitalità, il messaggio che arriva da titoli di testa tanto pesanti è proprio quello di impaurire le famiglie dei nostri ragazzi inducendele a pensare che senigallia è piena di sballati.
Dovremmo ringraziare il cielo che in un momento così difficile per l'economia in generale, Senigallia riesca a rimanere sul mercato a livello regionale come punto di riferimanto per tutti quelli che hanno voglia di uscire e divertirsi nelle nostre belle strutture. Non vorremmo che, per motivi a noi oscuri, tali atteggiamenti fossero dettati da una strategia volta a sfavorire lo sviluppo delle attività del lungomare. Anche perchè sarebbe molto grave e non ne capiremmo veramente le ragioni.
Da ultimo vorremmo sottolineare che i ragazzi che frequentano il lungomare sono nella stragrande maggioranza dei casi le persone che fanno parte della nostra quotidianità. Anche noi abbiamo fatto un giro sabato notte sul lungomare e abbiamo visto il gommista, il dentista, l'impiegato, l'avvocato, lo studente. Che cercavano soltanto di trascorrere una serata spensierata, in allegria, in compagnia dei loro amici. Abbiamo visto naturalmente anche qualche giovanotto che non ha ancora imparato a stare al mondo e sappiamo perfettamente che quando si raggruppano migliaia di persone c'è sempre qualcuno che esagera o adotta comportamenti discutibili, ma noi che viviamo e lavoriamo sul lungomare dal 1976 sappiamo bene che questi casi rappresentano da sempre l'eccezione e non la regola.
La tipologia dei ragazzi che scelgono di frequentare il lungomare è da sempre la stessa e lunedì quando ci è caduto l'occhio sul titolo di testa in cui la parola sballo la faceva da padrona siamo rimasti sgomenti. Ci è venuto da pensare con un pò di ironia "Ma che succede al lungomare??? Sta a vedere che c'è una strana maledizione-incantesimo che trasforma i nostri ragazzi in teppisti??? E poi dove sono stati questi teppistelli fino a ieri???? In letargo??? Si risvegliano con l'apertura del lungomare???"
Alla luce di tutto questo
chiediamo alla stampa di effettuare analisi e di svolgere le proprie inchieste con maggiore serenità
senza ricorrere allo stratagemma degli articoli col botto con il solo scopo di vendere qualche copia in più, danneggiando tutte quelle attività che da anni si preparano ad accogliere chiunque arrivi a senigallia all'insegna della serietà e dell'ospitalità. Esortiamo i giornalisti a
non criminalizzare la categoria dei giovani cadendo nell'ennesimo luogo comune di generalizzare i loro comportamenti. I ragazzi di questa città con i quali lavoriamo da sempre sono persone a posto che sanno divertirsi e non è giusto che il comportamento di qualche sciocco incida anche sull'opinione che la gente della provincia potrebbe avere di loro. La nostra città non è il bronx così superficialmente descritto
Da Lidio Morbidelli e Michele Ercole