Pubblicato venerdì, 27 marzo 2009 10:56 - Letture Articolo 4035 - Condividi 
“Variante Arceviese”: Dopo Villa Sbriscia è il turno di Borgo Passera e Casine
Floriano SchiavoniChi conosce Borgo Passera si rende conto che qualcosa, nelle norme urbanistiche o nella traduzione delle stesse, nel comune di Senigallia non funziona. Il sottoscritto, dopo aver effettuato un breve sopralluogo, si è reso conto della presenza di immobili ammassati fra di loro, di vie strette e in pessime condizioni, della mancanza di adeguata viabilità, e di case realizzate in prossimità del fosso.
Mi sono chiesto: possibile che le norme precedenti hanno permesso tutto questo?
Ci era stato  sempre riferito che la colpa era del famoso indice di edificabilità troppo elevato ( il famoso 0,86 mq/mq) e la successiva riduzione dello stesso a 0,5 non avrebbe più  permesso tali mostruosità urbanistiche.
borgo passeraIn questi giorni, aiutato da alcuni colleghi di scuola, ho effettuato ulteriori indagini che mi hanno permesso di concludere che, ancora una volta, la colpa, con ogni probabilità, non è delle norme ma dei furbetti che ruotano intorno all’urbanistica.
In questa direzione l’architetto Serenelli ha comunicato, consegnando un apposito prospetto, che alcuni parametri fissati dalle leggi urbanistiche non sono rispettati in alcune zone interessate alla variante arceviese ( Dm n° 1444 del 02/04/1968). Tale norma prevede infatti che una zona per essere definita di completamento (zona B) deve avere anche una densità fondiaria di almeno 1,5 mc/mq.
Borgo PasseraLa differenza non è da poco in quanto nelle zone di completamento si può edificare in maniera diretta mentre nelle zone “C” occorre procedere alla lottizzazione delle stesse.
La differenza è notevole in quanto i costruttori, nel primo caso, risparmiano notevoli somme di denaro e poi sarà il comune che dovrà obbligatoriamente procedere a realizzare di quelle opere fondamentali per la vivibilità di detti insediamenti. ( a Borgo Passera, nel 2007, sono stati spesi 300.000,00 € probabilmente proprio perché allora non si è rispettata la normativa sopra citata)
Questa situazione, se non rispettiamo tale normativa, probabilmente si ripeterà alle Casine e nelle altre zone dove non si rispetterà il DM sopra citato. Nei fatti, come precisato, non rispettare tale norma, significa favorire, sul piano economico, le imprese e/o le proprietà interessate all’edificazione, con successivo danno alle casse comunali e alla vivibilità della zona.
In Consiglio Comunale i relatori si sono attaccati sugli specchi ( attaccati proprio alla riduzione di quel famoso indice) per giustificare la scelta. Visto che la norma non prevede deroghe non si comprende perché si voglia, e si possa,derogare. Lo stesso CTP ( per la provincia) chiede  la verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Dm 1444/68 e la risposta sul piano tecnico, in base al prospetto consegnatoci in Consiglio Comunale, è negativa.
Borgo PasseraDopo attenta lettura delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del comune di Senigallia ho verificato che a Borgo Passera si potevano, e si possono, realizzare solo edifici mono e bifamiliari con una distanza dagli altri fabbricati di almeno 10 metri. Ebbene se in passato fossero state rispettate tali norme non avremmo ora quel groviglio di costruzioni. Pur non essendo un esperto di urbanistica le foto allegate evidenziano una tipologia costruttiva che mi resta difficile digerire essere qualificata come “bifamiliare”.
Bifamiliare è la tipologia costruttiva che l’amministrazione comunale vuole realizzare al parco della Cesanella e che è, nel progetto, completamente diversa da quella realizzata a Borgo Passera.
Nei confronti della distanza dei fabbricati l’allegato n° 1 evidenzia, nelle planimetrie consegnate dal comune, il distacco dei fabbricati, mentre le foto confermano l’anomalia relativa all’assenza del distacco degli stessi.
Ringrazio anche in questo caso il sindaco per la sua disponibilità, manifestata in Consiglio Comunale, ad indagare anche in questa direzione proprio perché, in alcuni casi, appare oltremodo evidente, secondo il mio pensiero,  la volontà degli estensori di aggirare le norme urbanistiche locali e nazionali.
Ringrazierò anche i consiglieri della maggioranza se avranno la pazienza di capire quanto riportato.

Dal consigliere comunale
Floriano Schiavoni

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Ultimo aggiornamento ( venerdì, 27 marzo 2009 11:22 )
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