In seguito alle osservazioni della Provincia alla
Variante Arceviese, accettate dalla Amministrazione Comunale, si è giunti alla
cancellazione di due comparti edificatori, Vallone e Borgo Passera, e alla diminuzione di quello di Bettolelle. La motivazione, individuata nell'insistenza di quei comparti in aree di tutela paesaggistica, se pur ineccepibile da un punto di vista strettamente tecnico, non si fa carico in nessun modo delle criticità esistenti sul nostro territorio.
E' stata comunque accolta. Ciò, se da una parte porterà ad un minor impatto ambientale, dall'altra, venendo meno le risorse economiche collegate ai due comparti, lascerà irrisolti alcuni problemi, determinati dalla cecità pianificatoria della precedenti amministrazioni: sviluppo disordinato delle frazioni e carenze infrastrutturali.
Porre rimedio a tali errori del passato è però doveroso e ha necessariamente dei costi, economici e purtroppo anche ambientali, e in quest'ottica i Verdi hanno appoggiato, responsabilmente, la Variante Arceviese fin dall'inizio. Anche se non era l'obiettivo fondamentale. C'era, e fortunatamente non è stato messo in discussione, anche altro che qui vale la pena ricordare: quella
arceviese è una variante che riduce fortemente gli indici di edificabilità nelle aree di completamento su tutto il territorio comunale; prevede la
realizzazione di due parchi, quello fluviale e quello tematico della Cava di San Gaudenzio; individua
nuove aree per l'edilizia sociale e familiare (nelle frazioni comprano le famiglie vere, quelle che altrimenti sono costrette a cercare soluzioni più praticabili nei comuni limitrofi).
Vale la pena ricordare che la nostra Amministrazione è tra le poche in Italia ad aver ridotto gli indici edificatori su tutto il territorio. A tutto ciò i detrattori della Variante Arceviese hanno, a suo tempo, votato contro. Oggi volendosi accreditare presso l'opinione pubblica come ambientalisti, non ne parlano. Ancor meno parlano della necessità di dare risposte puntuali ai problemi delle frazioni. A costoro, già in campagna elettorale,
fa comodo ridurre la variante arceviese ad un unico aspetto, quello cementificatorio perché crea lo slogan.
Non è corretto:
semplificare equivale in questo caso a disinformare. Ma tant'è, alla fine ognuno si assumerà la responsabilità delle proprie affermazioni. Bisognerà pur andare, prima o poi, a parlare con i cittadini del Vallone, di Borgo Passera e con i lavoratori della Coop Terre Verdi e spiegare loro perché non avranno una viabilità decente, parcheggi, aree
verdi dignitose e, nel caso della cooperativa agricola, condizioni di lavoro garantite e una migliore qualità abitativa per i residenti.
Tutto quanto previsto dalla variante originaria e infine cancellato. A onor del vero bisogna anche dire che questo risultato, di cui l'opposizione vanta merito, è stato possibile, più che altro, grazie alla presa di posizione di alcuni consiglieri del Partito Democratico che hanno scoperto, dopo aver letto le osservazioni della Provincia, di aver cambiato idea sulla Variante Arceviese. Dopo cinque anni di dibattito e dopo averla votata. Può succedere, nulla di strano, non fosse che accade troppo spesso ultimamente che, quando arriva una pratica "sensibile" in Consiglio, qualche consigliere democratico non si presenti o si defili al momento giusto, rendendosi irreperibile.
Facendo mancare il numero legale si mette a dura prova il lavoro della maggioranza e anche la credibilità del Consiglio Comunale. Che a farlo siano alcuni componenti del partito di maggioranza relativa che governa la città è un pessimo segnale. La sensazione è che certi "giochetti" appartengano ad una dinamica tutta interna al PD in vista della scelta dei prossimi candidati a sindaco.
Lasciamo a loro valutare la lungimiranza di tali comportamenti. C'è ancora tanto lavoro da fare, sarebbe un vero peccato perdersi in schermaglie. Lungi dal voler sottovalutare le prese di posizione individuali, assolutamente legittime, vorremmo comunque osservare quanto ci sembri strana quest'improvvisa passione ambientalista in alcuni consiglieri comunali di lungo corso che, in anni non troppo lontani hanno votato di tutto. Compresi gli atti che hanno prodotto quegli effetti ai quali oggi è doveroso rimediare.
Roberto Primavera - Verdi Senigallia