Credo si possa condividere in toto la garbata, ma ferma, lettera aperta inviata dal Prof. Baldetti al Sindaco di Senigallia in merito alla programmata demolizione a scopo “edilizio-speculativo” dellaColonia ex ENEL con conseguente compromissione del lungomare di levante.
Affermata la condivisione delle argomentazioni portate dall’ex Assessore alla Cultura Baldetti, colgo l’occasione per registrare intorno a questa disgraziata vicenda gli assordanti silenzi del “mondo culturale locale”, della “Comunità Ebraica” e del Circolo Mezza Canaja.
Agli emergenti uomini di cultura, in “lista di attesa” o già chiamati dal nostro Sindaco, voglio soltanto dire che, indipendentemente dalle rispettive e rispettate convinzioni, la cultura non è tale quando tace e tanto meno quando risulta, di fatto, “ossequiosa” e “prezzolata”.
Alla Comunità ebraica senigalliese e anconetana (ad Eccezione del Sig. Ettore Coen che conosciamo come persona sensibile e coerente), voglio far notare che i democratici, indipendentemente dalle proprie convinzioni laiche o religiose, si sono sempre e non formalmente, sentiti vicini e pianto i sacrifici del popolo ebraico e sarebbe triste ritrovarsi ora da soli a difendere una loro memoria in contrapposizione agli interessi di un loro singolo e, come se non bastasse, interessi offensivi del volto della nostra Città.
Questo Circolo ed io non abbiamo mai condiviso, pur rispettandolo, il modo di essere e di porsi del Mezza Canaja, ma in questa circostanza (ammesso che il Mezza Canaja sia coerente con i principi e i valori sempre sostenuti se non anche urlati), credo che sia una delle poche entità sociali in condizione di dare un contributo decisivo per fermare lo scempio storico, civile e urbanistico che l’Amministrazione comunale e qualche affarista privo di memorie e di scrupoli si apprestano a consumare.
Questo gruppo di giovani, facendo una cosa utile alla Città senza tradire il proprio modo di proporsi e di reagire alle imposizioni, avrebbe modo di dimostrare di credere ai richiami storico-politici e civili di cui si fanno e si sono fatti sistematicamente propugnatori e sostenitori. Restino dentro, occupino la Colonia e aspettino che il Sindaco dia il fatidico ordine: “fuoco alle micce” per gratificare speculatori privi tanto di valori quanto di memorie e razionalità urbanistica.
Ma ci sono ancora due imbarazzanti e imbarazzati silenzi (o assenso taciuto?) da registrare sulla vicenda: quello della Regione (Presidente Spacca e Assessore Regionale alla Cultura) e quello della Provincia (Presidente Casagrande e Assessore Provinciale alla Cultura) che avrebbero sia il ruolo che le ragioni per far conoscere il rispettivo pensiero ora, subito, per evitare sciocchi, quanto sgradevoli e inaccettabili “distinguo” a cose fatte.
Sulla questione in argomento registriamo con interesse la presa di posizione della Soprintendenza, così come riportata dalle notizie di stampa, nella speranza che non sia un gesto dovuto, ma l’avvio di un serio approfondimento sul valore storico e architettonico di un patrimonio che è di tutta la Regione.
Crediamo comunque che avrebbe dovuto essere il Consiglio Comunale a chiedere le opportune verifiche storico-culturali e invece abbiamo dovuto registrare, una volta di più, la spregiudicatezza del Sindaco e il silenzio della sua Giunta e della sua muta maggioranza.
Dal portavoce del Circolo di Iniziativa Politica - Sviluppo Economico & Servizi
Tarcisio Torreggiani
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