Sulla vicenda delle vasche di espansione nella zona tra Brugnetto e Bettolelle, i compensi "scompensati" da parte della Provincia. Il resoconto di Floriano Schiavoni, consigliere comunale per il Pdl.
Dopo numerose sollecitazioni sono riuscito ad avere i dati economici relativi alla realizzazione delle vasche di espansione (oggi ridefinite “aree di compensazione idraulica”).
Alcuni dati tecnici dell’opera, a causa della mia parziale ignoranza sull’argomento, mi sfuggono ma il dato più evidente ed impossibile è rappresentato dall’entità dell’indennizzo che la provincia intende pagare agli agricoltori interessati all’esecuzione dell’opera.
Il costo complessivo dell’opera (stimato in € 3.500.000,00) contiene le voci indicate in precedenza. Ai lettori ricordo che lo studio precedente, realizzato negli anni 90 dalla società Acquater, per i due fabbricati interessati all’esproprio, nel rispetto della normativa di allora (che, in questo caso, è la stessa di oggi) prevedeva, per i due soli fabbricati, un indennizzo pari a circa € 140.000,00 (corrispondenti, con la sola rivalutazione ISTAT, a 250.000,00 euro attuali).
Se ora consideriamo che si dovrà espropriare anche 7000 mq circa di seminativo irriguo ai coltivatori diretti presenti nella zona occorre aggiungere almeno altri 63.000,00 €. Se poi gli agricoltori si appelleranno all’articolo 40 della legge 327/2001 il costo degli indennizzi, vista la tipicità delle aziende agricole interessate, è destinato a lievitare a valori notevolmente superiori.
In poche parole se in questo settore, dove sono certo di riportare dati oggettivi, previsti dalla legge 327/01 e s.m.i., la provincia commette un così grave errore (si offre 60.000,00 € contro il minimo di 310.000,00). Chi ci garantisce che negli altri settori non si è commesso un errore della medesima proporzione?
E pensare che nella riunione preliminare del 23 aprile avevo consigliato alcune soluzioni volte a ridurre l’entità dei danni. Soluzioni che in ogni caso, nell’interesse della collettività, continuerò a sponsorizzare.
Chissà poi perché è stata scelta questa zona quando lungo il fiume Misa esistono aree più adatte allo scopo e, non serve di certo uno studio universitario per capirlo (minor impatto ambientale; minori danni alle colture; minor antropizzazione).
Tutto questo si traduce anche in minor costo (ma attenzione: minor costo per la collettività = minori compensi per gli attori dell’opera).
L’unica cosa, dove sembra garantito il compenso, appare la parcella per tutti i tecnici che partecipano alla realizzazione dell’opera. Per loro il preventivo di spesa riserva la cifra di € 230.000,00. La domanda spontanea è la solita: ma gran parte di loro non sono già pagati alla fine del mese dalla provincia?
Da Floriano Schiavoni, consigliere comunale PDL
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Che scandalo! Scritto da Visitatore anonimo il 2009-05-18 00:39:29 Come al solito tutti pensano a riempirsi la pancia!!! | |