L’ufficio stampa del Comune (che dovrebbe mantenere, nel rispetto dei cittadini, una sobrietà e una correttezza istituzionale completamente assenti) ha spacciato per una mezza vittoria quella che invece è una mezza sconfitta.
Con la sentenza non definitiva n. 798/07 emessa nei giorni scorsi, il Tar Marche,
contrariamente al fumo negli occhi buttato dall’Amministrazione comunale (che infatti, per mettere le mani avanti, ha anche pubblicato dati inconferenti sul livello di inquinamento elettromagnetico) ha recepito quanto sostenuto dal Comitato Civico delle Saline anche nel corso dell’udienza pubblica del 6/5/09.
In sostanza, al di là della disinformazione fatta dal Comune, è bene riportare ciò che il collegio ha affermato. Si cita testualmente “sembra che [il Comune] sia il proprietario della relativa
area e che la stessa venga
di fatto utilizzata come parco pubblico o comunque come area che, ai sensi del predetto art. 7 comma 2 lett. b) della L.r. 25/01, potrebbe risultare
incompatibile con l'impianto di telefonia mobile (parco pubblico ovvero parco gioco ovvero verde attrezzato)”.
Un colpo pesante da digerire per un’Amministrazione che ha sempre negato l’evidenza e ha sempre ribadito di aver agito nell’alveo della legittimità.
I Giudici Amministrativi hanno avanzato il dubbio (che in realtà è una certezza) che vi siano, immediatamente a ridosso dell’antenna, impianti sportivi già esistenti.
Quando questo emergerà, e diversamente non potrebbe essere a meno che il Comune di Senigallia non faccia sparire con una bacchetta magica gli impianti esistenti, il Tar non avrebbe altra scelta se non quella di dichiarare la illegittimità del posizionamento dell’antenna all’interno del Parco. A tale fine,
il Collegio ha disposto lo svolgimento di apposita attività istruttoria, ordinando al Comune di Senigallia di depositare entro 90 giorni, tra gli altri la planimetria generale dell’area in questione, l’estensione dell'area destinata al c.d “Parco delle Saline”; i relativi confini ed eventuali recinzioni; le attrezzature, gli impianti le strutture, i parcheggi, gli spazi attrezzati, i sentieri e le destinazioni attualmente presenti nell'area stessa, oltre a “indicazioni da cui si possa desumere l'effettivo stato di fatto dell'area in oggetto e il relativo utilizzo da parte del Comune, di altre amministrazioni e della collettività”.
Ci vorrà tutta la fantasia dei nostri amministratori ora per dimostrare ai giudici del Tar che gli impianti sportivi esistenti a ridosso dell’antenna siano un miraggio del Comitato civico (e degli sportivi che frequentano gli impianti). Per far luce su tutto ciò, vi sarà una
ulteriore udienza che si terrà il 27/1/2010.
La partita dunque non è aperta, ma
è apertissima avendo il Tar, ad oggi, dichiarato soltanto l’illegittima di parte dei mezzi di ricorso per meri vizi formali. Vizi che però non impediranno al Tar di pronunciarsi definitivamente sul merito. Chi canta vittoria troppo presto, è destinato a scottarsi.
da Roberto Paradisi,
Difensore Comitato civico quartiere Saline