E’ già definito il calendario degli incontri estivi previsti dal Musinf. Mentre si prepara ad ospitare i workshop di grandi maestri come Colombo, Migliori e Branzi, sono i Circoli fotografici al centro dell’attenzione del Museo comunale d’arte moderna e della fotografia di Senigallia, che ha messo in campo, con il coordinamento di Moretti, una rassegna dei circoli fotografici marchigiani.
Tali incontri, articolati su affollati workshop serali continueranno a svolgersi anche d’estate, con finalità didattiche, nell’ambito del corso di fotogiornalismo, coordinato da Giorgio Pegoli. La programmazione estiva si è già aperta con l’incontro con Walter Ferro del circolo fotografico di Ostra.
“Quella della fotografia di Walter Ferro” dice il prof. Bugatti, direttore del Musinf “non è una scoperta, come non è una scoperta il lavoro dei fotografi del circolo fotografico di Ostra”, infatti Ferro ha già raggiunto affermazioni in varie manifestazioni nazionali di rilievo e le sue opere appaiono anche in autorevoli pubblicazioni. “Ugualmente” aggiunge il prof. Bugatti “basta frequentare Internet per apprezzare l’attività del circolo fotografico di Ostra, cui, oltre a Ferro, appartengono altri validi fotografi”.
La rassegna sistematica dei circoli fotografici sta dando al Musinf, che si è affermato come il più importante centro marchigiano di formazione, documentazione e diffusione della cultura fotografica, molte soddisfazioni e una importante conferma. Quella che i circoli fotografici risultano degli efficienti incubatoi di nuovi talenti nel settore della fotografia.
Proprio Senigallia, del resto, con il gruppo Misa di Cavalli, Giacomelli e Ferroni aveva dato l’esempio, già negli Anni Cinquanta e Sessanta, di quali potenzialità può esprimere una sinergia di riflessioni e di esperienze tra personalità, che trovano nella fotografia un adeguato mezzo di espressione. Walter Ferro, nell’incontro al Musinf ha illustrato l’attività del Circolo di Ostra e ha parlato di alcune delle sue fotografie più significative. La radice poetica ed estetica della sua fotografia sta nel credere in una rappresentazione libera, capace,di interpretare la realtà individuale.
Ferro ha spiegato di considerare la fotografia un punto d’incontro tra inconscio e visione, intesa come ragione d’essere. Insomma ha ribadito come il suo sguardo di fotografo si configuri come uno sguardo dentro, indirizzato ad una fotografia, che egli sostiene essere stata concepita come progetto ed essere stata materializzata per andare oltre la semplice visione e oltre tutto quello che è documento percettivo. Per giungere, infine, a rappresentare ciò che la mente inconsciamente riesce a distinguere. “Traducendo” ha concluso Ferro “tutto ciò in entità dissolte e figure evanescenti”.
dal Musinf |