Tradizione, gusto e tanta passione ne "Tra Mare e Colline", curato ricettario scritto da Albina Sogno che si definisce "nativa di Senigallia, ma senza radici marchigiane". Un padre piemontese, una madre pugliese, una nonna veneta e l'altra calabrese le hanno fatto apprezzare le specialità di mezza Italia "Da piccola - ci racconta - ho sempre mangiato i piatti tipici delle terre d'origine dei miei genitori, mentre quando andavo dalle amiche avevo la possibilità di assaggiare piatti locali".
Da questa "mancanza" la curiosità per la gastronomia senigalliese, come modo per conoscere questa terra, la gente, gli usi e le tradizioni. Una tradizione che fonde i sapori del mare con quelli del ricco entroterra: da questo la scelta del titolo Tra Mare e Colline, come "fotografia della città", come istantanea di quella che è una ricchezza culturale che la Signora Albina ha avuto la cura di riscoprire e mettere "nero su bianco". Infatti la maggior parte di queste ricette vive nella memoria popolare, ed è proprio a questa preziosa fonte che ha attinto per la stesura del libro: conoscenti, amiche, appunti presi anni fa sono stati i principali riferimenti in quest'opera di "recupero". All'imprecisione del passaparola il libro sostituisce la definizione precisa delle quantità e del procedimento da seguire "Ho sperimentato personalmente le ricette - ci siega Albina Sogno - ho voluto renderle più semplici possibili, ed è una soddisfazione sentire che chi le ha provate riferisca che certi piatti non gli erano venuti mai così bene". Si tratta di un lavoro che la signora Albina ha voluto iniziare dopo la Laurea conseguita lo scorso anno, inizialmente nato come un passatempo, si è trasformato poi in un progetto che ha coinvolto tutta la famiglia. Non solo nelle sperimentazioni in cucina, ma anche per la fondazione di una piccola casa editrice, la Mallucci Editore, che ne ha permesso la pubblicazione. Uno dei figli si è poi occupato della scelta grafica: l'immagine della copertina, la fontana del Nettuno, popolarmente chiamata Monco in piazza, vuole riprendere un altro simbolo della città. Canale privilegiato anche nella distribuzione: l'edicola di proprietà del marito, situata sotto i Portici Ercolani, ha garantito una particolare visibilità al ricettario, e il prezzo contenuto ha fatto il resto. Finito di stampare all'inizio dell'estate, da Giugno ne sono state vendute all'incirca 700 copie, rendendo necessaria una nuova ristampa. "Il ricettario è nato anche per rispondere alle richieste dei turisti che entrano in edicola chiedendo qualcosa su Senigallia. Molti sono tornati a comprarne altre copie - ci racconta la Signora Albina - per regalarle o per inviarle all'estero. Anche un'albergatrice della zona le ha acquistate per omaggiarne i suoi clienti. Sono soddisfazioni che ripagano della difficoltà di questa "impresa": contenere i costi per garantire un buon prezzo". Se per la Signora Albina scrivere questo ricettario è stato come "ritornare indietro nel tempo, recuperando sapori e ricette della sua infanzia", se per i turisti rappresenta uno strumento per conoscere la nostra ricca terra, per i senigalliesi può essere un prezioso percorso attraverso le proprie tradizioni, culinarie e dialettali: un modo per tramandarle evitando che vadano perse nel corso del tempo. di Gloria Gasparrini
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