Da Luciano Montesi le riflessioni e proposte tra caterraduno e complanare
Finale tristissimo per il CaterRaduno 2009 a Senigallia.
Non perché qualcuno protestasse per le sue ragioni (per inciso io ero tra quelli che hanno girato per la piazza denunciando silenziosamente la legge liberticida sulle intercettazioni telefoniche e la censura sulla stampa) ma per il modo, il contesto e le dinamiche con cui si è protestato.
Le urla di pochi, alcune unità, hanno rovinato la festa, sì la festa, degli altri, di tutti gli altri. Manifestare il proprio dissenso non significa intralciare il lavoro altrui. E la trasmissione, i conduttori, l’organizzazione ed il pubblico del caterRaduno meritano rispetto.
Ho vissuto un senso di disagio profondo e mi dispiace per i ragazzi del Mezza Canaja con cui ho condiviso le battaglie in difesa della scuola pubblica, e che spesso ho stimato per la capacità di iniziativa sociale. Certo un dissenso così radicale ha ragioni in una certa ottusità dell’Amministrazione comunale. Credo che sulla complanare bisogna avere la pazienza e la volontà di recuperare uno strappo con un pezzo di città.
Personalmente non ritengo, quei sette chilometri di strada a due corsie, né un mostro di devastazione ambientale né la panacea di tutti i problemi di traffico della nostra città. Credo che prevedere sei uscite su sette chilometri sia assolutamente inutile, in particolare tra il casello A14 e Via Belardinelli, quattro uscite sono sicuramente eccessive oltre che impattanti. Sicuramente si può togliere l’uscita su Via Po e anche quella sulla Strada del Camposanto vecchio. Inoltre, naturalmente, bisogna attivare tutte le mitigazioni ambientali possibili.
C’è poi la partita tristissima degli espropri: le famiglie interessate costrette ad affidarsi a studi tecnici e legali (il buon sciacallo) per far valere il proprio diritto ad un giusto indennizzo.
Chiedo pertanto all'Amministrazione comunale, se vuole contribuire ad una giusta soluzione della vicenda di farsi promotrice di due forti azioni.
1) Intervenire con il proprio peso ed il proprio potere, nella partita degli espropri per tutelare i suoi cittadini, quelli più colpiti da ampliamento e complanare, affinché siano riconosciuti prezzi equi.
2) Indire un referendum consultivo cittadino a settembre sulla complanare per sgomberare il campo da polemiche che, in periodo pre-elettorale, non possono che avere una accentuazione ed una valenza elettoralistica.
La forte tradizione democratica di Senigallia merita aperture e partecipazione e non la mortificazione cui abbiamo assistito.
da Luciano Montesi |