Proteste al CaterRaduno, la parola al Comitato Versus Complanare
Contavamo sulla trasmissione Caterpillar che, pur in modo leggero, tratta problemi legati all’ambiente, al sociale e alla legalità, per presentare al pubblico un problema della nostra città. Era nostra intenzione sin dallo scorso anno approfittare della vetrina mediatica del CaterRaduno per far conoscere le nostre ragioni non di “cortile” ma di territorio, esprimendo una protesta pacifica, giocata sui toni dell’ironico ma al tempo stesso seria e motivata.
Considerato che lo scorso anno non ci hanno neanche risposto, ci abbiamo riprovato. Inizialmente ci hanno promesso uno spazio di 2 minuti durante la diretta, poi il giorno seguente hanno ritrattato, smentendoci e screditando le nostre parole e la nostra credibilità. Quando domenica ci hanno visto arrivare piuttosto numerosi ci hanno offerto un secondo invito riparatore ma fuori della diretta, giustificandosi che agli ascoltatori di Caterpillar non interessano i problemi locali. L’unico modo per farci vedere e ascoltare è risultato quello degli striscioni e dei fischietti.
Invece è risultato più comodo farci passare per cattivi manifestanti, addirittura imputabili del mancato ritorno del CaterRaduno! Ci teniamo a sottolineare che non abbiamo interrotto in nessun modo la trasmissione nè ci interessava farlo, così l’exploit finale del conduttore Cirri a trasmissione finita ci ha davvero lasciato attoniti: quella frase urlata “Vergognatevi, ci avete rovinato un anno di lavoro!” accompagnata da gesti di dubbio gusto (filmati e documentati) la respingiamo con dignità e veemenza.
Vergognarci perché non abbiamo fatto finta che tutto fila liscio in questa città e che tutti i cittadini hanno pari dignità e trattamento? Vergognarci perche non abbiamo accettato di buon grado di essere silenti e consenzienti alla censura? Vergognarci perché non accettiamo il misero risarcimento per la demolizione e svalutazione delle nostre uniche case? Vergognarci per essere scesi in piazza, luogo pubblico da sempre deputato alla comunicazione, per manifestare legittimamente le nostre istanze? Vergognarci per aver “contaminato” gli applausi diretti al Sindaco quando a fronte di un anno di lavoro “organizzativo” (loro!) c’è una vita (nostra!) di sacrifici e fatiche rovinata per sempre con l’assenso della nostra amministrazione?
Come non capire che il problema della tutela del paesaggio, il problema della salute e della vivibilità, della salvaguardia del bene comune si intrecciano ormai in un unico nodo che va affrontato in Italia come a Senigallia, dal basso all’alto, dal centro alla periferia? Da qui si dovrebbe ripartire tutti per una città più vera e più viva dove non bastano i riflettori di una settimana a esprimere un’anima ambientalista e attenta al sociale.
A questo riguardo, avendo assistito ad una “criminalizzazione mediatica” nei confronti dei ragazze e ragazze del centro sociale Mezza Canaja, vorremo, a difesa, esprimere la nostra gratitudine a questi giovani che, pur non abitando nelle future zone “da macello”, hanno fin dall’inizio combattuto al nostro fianco mettendo a nostra disposizione risorse culturali e organizzative senza chiedere nulla in cambio, semplicemente con la passione e la consapevolezza del devastante scenario urbanistico che incombe su Senigallia. Questa partecipazione l’avremmo desiderata da chi si spaccia, con tanto di certificazione, paladino dell’ambiente!
Scritto da Visitatore anonimo il 2009-06-17 19:39:33Ben detto: per la salvaguardia dell'immagine la nostra amministrazione trascura le cose importanti.